sabato 9 gennaio 2010
Valcesano, sicurezza, Enrico Vergoni: "Più poteri ai Sindaci, telecamere solo in zone circoscritte come alla stazione di Marotta"
“Negli ultimi giorni si è tornati a parlare nella nostra vallata di telecamere e sicurezza e questo rappresenta un bene perchè noi amministratori della provincia un tempo tranquilla viviamo gli stessi problemi delle metropoli, ma li soffriamo di più”.
Anche Enrico Vergoni, consigliere comunale di Mondolfo, interviene sul tema della sicurezza, dopo le prese di posizione dei giorni scorsi
http://marcospadola.blogspot.com/2010/01/valcesano-sicurezza-squola-e-anpi.html
http://marcospadola.blogspot.com/2009/12/valcesano-sicurezza-per-la-lega-nord.html
http://marcospadola.blogspot.com/2010/01/valcesano-carloni-lega-squola-e-anpi.html
"Occorre uno stop alla rimessa in libertà facili, un maggior filtro anti-clandestinità e soprattutto più poteri ai sindaci sull’ordine pubblico con l’attribuzione ai nostri vigili urbani di poteri di polizia sui reati minori ,la possibilità emettere ordinanze contro fenomeni come la prostituzione senza dover ricorrere al codice della strada e l’accesso della Polizia Municipale all’archivio informatico nazionale del Viminale per verificare la pericolosità sociale delle singole persone e di chi ci chiede la residenza.
Ovviamente questo non significa trasformare i nostri primi cittadini in sceriffi e sposare la stupida logica della tolleranza zero in salsa leghista perchè quando si affronta un tema così delicato bisogna avanzare proposte concrete e mai cedere alla politica dell’annuncio sensazionale,infatti militarizzare la città serve solo ad aumentare il senso di smarrimento, la paura e la falsa percezione di solitudine con il conseguente calo della qualità della socializzazione soprattutto dei giovani causando così un ulteriore sfiducia verso l’altro.
Infatti la militarizzazione del corpo dei vigili locali porta un problema di coordinamento con le altre forze dell’ordine e ad una confusione dei ruoli.
Non dimentichiamo infatti che la polizia locale ha molte funzioni amministrative in materia di commercio, lavoro nero, abusivismo edilizio e viene da chiedersi a chi ora in poi affideremo questi compiti?
A mio avviso il rischio è il caos in materia di sicurezza e la creazione di doppioni che potrebbero creare un fenomeno del tutto nuovo nel nostro ordinamento giuridico che è stato pensato per un modello di stato accentrato con competenze legate alla sicurezza pubblica demandate in forma esclusiva al governo centrale.
Oggi invece gli amministratori locali, stretti tra la domanda di sicurezza dei cittadini e la mancanza di poteri reali, danno risposte estemporanee che rischiano di creare doppioni nei compiti di coordinamento, ci aspettavamo dalla finaziaria risposte concrete: ad esempio le spese che enti locali dedicano agli interventi per la sicurezza non devono essere comprese nei limiti imposti dal patto di stabilità perchè in caso contrario sarebbe impossibile garantire oltre all’incolumità dei nostri cittadini anche i servizi sociali.
Esponenti di destra hanno sostenuto che con il “decreto sicurezza” si conferiscono più poteri ai sindaci, questo è vero nel fatto che ora il primo cittadino ha la possibilità di emettere una nuova ordinanza, dal momento che fino a ieri si emettevano in materia di mobilità,divieti di sosta e pericolo per la salute dei cittadini (una frana o un epidemia) mentre da domani si introduce l’ordinanza anche in caso di comprovato problema di ordine pubblico; ma la cosa non è ancora chiara perchè diventa complicato definire quando si può intervenire, è una misura in più ma ancora incerta.
Penso che, pur nella molteplicità di voci e opinioni, si debba tenere come metro l’obbiettività e avanzare proposte che possono essere attuate,infatti installare telecamere è solo l’ultima boutade di una destra che nei nostri territori passa dalle ronde notturne alle fiaccolate in difesa del povero anziano scippato, ovviamente tutto si dissolve in pochi giorni cioè quando i giornali se ne vanno e i cittadini, gli imprenditori e gli operatori turistici rimangono con i loro problemi.
Sono contrario alla video sorveglianza, se non in zone circoscritte come la stazione di Marotta, per una serie di motivi: innanzitutto vi è lo scoglio giuridico perchè la costituzione (art.117 lettera H) afferma che lo Stato ha competenza esclusiva in materia di ordine pubblico (tranne la polizia locale), senza contare il rispetto della privacy, ossia mettere una telecamera in una via o in una piazza dove è presente un bar o un ristorante penso che darebbe il via ad una serie di ricorsi e soprattutto al fallimento dell’esercente.
Ci sono poi dubbi di natura etica; mi rifiuto di vivere in un comune dove i cittadini sono monitorati da un grande fratello,da un Leviatano che tutto controlla,tutto questo creerebbe un clima di sospetto e di insicurezza sociale. Quali giovani andrebbero in un bar o in un pub sapendo che le istituzioni hanno messo li delle telecamere per controllare eventuali ed ipotetici violazioni della legge? Qui non tratta di temere i controlli pechè si ha qualcosa da nascondere ma di difendere il sacrosanto diritto di tutti alle proprie libertà individuali".
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