giovedì 7 gennaio 2010
Marotta Unita, Gabriele Vitali: "Nel Comitato Mondolfese cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella"
L’anno nuovo a Marotta si apre così come si è chiuso il 2009. Ad accendere il dibattito è sempre l’unificazione della Berlino dell’Adriatico.
Il presidente del Comitato Pro Marotta Unita, Gabriele Vitali, risponde al Comitato Cittadino Mondolfese che nelle ultime settimane ha inviato ad alcune associazioni marottesi l’invito a un dialogo aperto e leale sulla questione. Un dialogo che subito si è aperto specie in internet.
“Abbiamo letto di una “intenzione a non alimentare polemiche o facili demagogie lasciando al passato le alzate di scudi per cercare un dialogo e dibattito costruttivo”. Dopo 15 giorni leggiamo che “le nostre argomentazioni sono condite di melassa demagogico-retorica, che siamo ipocriti, presuntuosi e subdoli”. Ci sembra che in quel Comitato cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella. Non ci interessa parlare con quei sordi che non vogliono sentire. Vogliamo chiarire a chi è seriamente interessato, ma poco informato, alcuni punti trattati da Natalino Pierpaoli del Comitato mondolfese”.
Partiamo dalla questione relativa all’aggregazione di tutta Marotta al Comune di Fano.
“Sappiamo che sarebbe possibile. Ma con quale risultato? Tutta Marotta sarebbe l’estrema periferia di Fano, con il capoluogo di oltre 60.000 abitanti, con tanti problemi che saranno sempre prioritari rispetto ai nostri, con il 95% di amministratori di Fano che spesso non conoscono la realtà e le necessità di Marotta. Una soluzione fuori luogo che non si può nemmeno prendere in considerazione”.
E riguardo all’autonomia comunale di Marotta?
“Il nostro primo obiettivo, ma c’è un indirizzo politico generale a voler accorpare i Comuni già esistenti per ridurne il numero. Chiedere l’istituzione di un nuovo Comune sarebbe come tirar acqua contro vento! C’è poi un problema di numero di abitanti già spiegato più volte. Pierpaoli dice “basta cambiare la costituzione regionale”; pensiamo sia meglio non commentare un’ipotesi del genere. I termini della proposta di legge non sono da definire. Sono già stati indicati con tanto di piantina geografica nelle proposta inviata dal Comune di Mondolfo alla Regione. Ogni altra indicazione, come quella di voler inserire Ponte Sasso, che non vuol saperne di aggregazione con Marotta e Mondolfo e che al referendum voterebbe contro, facendo naufragare matematicamente un risultato che comunque non abbiamo mai dato per scontato ma possibile, serve solo a perdere tempo. Il nostro obiettivo è chiaro. Non si riesce a capire quali possano essere gli obiettivi politico–affaristici, le manovre occulte, le finalità celate. A meno che non s’intenda come obiettivo quello di superare demograficamente il centro storico di Mondolfo, anche perché è una realtà già in essere da oltre vent’anni!”
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