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lunedì 25 gennaio 2010

Mondolfo, Carlo Diotallevi: "Il consorzio agrario di Centocroci opera senza autorizzazioni con rischi per la salute dei cittadini"


Il tema dell’inquinamento atmosferico tiene banco nella Valcesano e la lista civica “Per Cambiare” di Mondolfo si schiera ancora una volta in prima linea a difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini. Dopo aver partecipato attivamente a tutti gli incontri contro la centrale Turbogas di Corinaldo i consiglieri di minoranza di Mondolfo affrontano ora un altro caso gravissimo che riguarda Centocroci, un’importante frazione di Mondolfo.

"A Centocroci nel 1982 - esordisce il capogruppo consiliare, Carlo Diotallevi - si insediò un impianto di trattamento e stoccaggio di cereali presso il Consorzio Agrario e vennero istallati 4 grandi silos.

Tale complesso prevedeva lo scarico ed il carico all’aperto di cereali con conseguente diffusione di enormi quantità di polvere nell’aria e disinfestazioni con veleni potentissimi quali fosfina a distanza ravvicinata dalle abitazioni dei cittadini della frazione. Tale insediamento venne immediatamente contestato dai residenti che denunciarono sin da subito, problemi alla salute quali bronchiti asmatiche, allergie e arrossamenti agli occhi.

Ma come si è potuto arrivare ad autorizzare questa attività localizzata proprio nel bel mezzo di un quartiere? Nei fatti per l’autorizzazione di Agibilità dell’impianto sia l’allora Ufficiale sanitario che i Vigili del Fuoco avevano posto una precisa serie di prescrizioni al fine di garantire la sicurezza e la salute dei residenti. Prescrizioni che furono completamente disattese ed il Comune rilasciò comunque l’agibilità in contrasto anche con il Regolamento Edilizio comunale.


I cittadini in questione in maniera coraggiosa e determinata in questi 20 anni hanno presentato diversi esposti alla Procura della Repubblica in seguito ai quali sono intervenute anche Asur e Arpam che hanno confermato tutti i loro dubbi.In particolare la relazione dell’Asur del luglio 2008 seguita ad un sopralluogo confermava che “non avendo rilevato l’esistenza di adeguati sistemi di contenimento e di captazione, le polveri prodotte posso comportare rischi per la salute della popolazione residente” consigliando al Sindaco di emanare un’apposita ordinanza affinché la ditta installasse idonei sistemi di contenimento delle polveri prodotte e per evitare l’emissione all’esterno dei prodotti insetticidi. Il Sindaco emanò l’ordinanza che chiedeva l’istallazione di tali impianti ma non sanzionò la sua inosservanza rendendola così inutile.
Contestualmente in questi anni è proseguito in Provincia l’iter per il rilascio dell’ autorizzazione alle emissioni in atmosfera così come previsto dalle leggi Regionali e dal D.Lgs. 152/2006. La conferenza dei servizi della Provincia ha così raccolto i pareri di Asur e Arpam mentre resta ancora in attesa di quello del Comune di Mondolfo che tarda ad arrivare.

Nel frattempo la ditta, in assenza di autorizzazioni, avrebbe dovuto sospendere l’attività. Infatti una nota dell’ Asur del Giugno 2009 affermava che “in assenza della prevista autorizzazione per le emissioni in atmosfera, l’impianto del Consorzio Agrario provinciale non potrà essere attivato per l’avvio della stagione cerealicola”

Invece, come se nulla fosse accaduto la ditta ha continuato il normale ritiro dei cereali senza alcun intervento da parte degli organi competenti. Sull’argomento sono state presentate anche due interrogazioni, una in consiglio comunale ad opera del consigliere Ciaschini e anche una in Consiglio Regionale ad opera del Consigliere Giancarlo D’Anna ma nessuna risposta è ancora giunta dalla Regione ed il Sindaco Cavallo si è limitato a dire (oltre un mese fa) che stava attendendo le relazioni dell’Ufficio ambiente, della Polizia municipale e dell’Asur sui controlli e a quel punto avrebbe adottato i provvedimenti del caso. Ma si può sapere di quali relazioni parla il Sindaco ?? Esistono già documenti e relazioni da parte di Asur e Arpam che certificano la situazione di pericolosità per la salute dei cittadini ! Siamo profondamente indignati: perché il Sindaco non agisce immediatamente a difesa della salute dei propri cittadini ? Ci permettiamo di ricordare al Sindaco che in quanto massima autorità sanitaria locale e ufficiale di Governo ha per legge il potere-dovere di tutelare la sicurezza, l’incolumità pubblica e l’ambiente dall’inquinamento atmosferico attraverso l’emanazione di ordinanze contingibili e urgenti con le quali può “ordinare se esistono pericoli per la salute pubblica la cessazione dell’attività lavorativa nociva finché non siano stati adottati i meccanismi idonei” (Consiglio di Stato). Cavallo quindi deve intervenire subito senza fare lo scaricabarile su Provincia e Regione affinché a distanza di 28 anni alle famiglie residenti nelle vicinanze dell’impianto in questione venga riconosciuto il diritto alla tutela della salute previsto dalla Costituzione.

In caso contrario, come lista civica “Per Cambiare”, siamo pronti ad azioni eclatanti a difesa dei cittadini e della legalità".

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