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mercoledì 27 gennaio 2010

Centrale turbogas, manifestazione alla Zipa di Corinaldo. A San Lorenzo incontro partecipatissimo. "La centrale non serve"


Ha richiamato tantissima gente l’incontro dal titolo “Centrale turbogas: quale alternativa?” organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il gruppo Fuoritempo.
Al teatro Tiberini sono accorsi politici, giovani e tanti produttori e agricoltori della vallata del Cesano. La possibile costruzione di una centrale termoelettrica nella zona Zipa di Corinaldo preoccupa molto e l’affluenza dell’altra sera per l’ennesima volta l’ha dimostrato.
L’incontro aveva l’obiettivo di far comprendere ai cittadini che cosa può comportare la realizzazione dell’impianto e al tempo stesso di rimettere in discussione un modello di sviluppo ritenuto insostenibile. Per farlo gli organizzatori hanno invitato il Prof. Antonio Levy, fisico specializzato in inquinamento atmosferico, e Lucio Cimarelli, presidente del Consorzio Solidarietà.

Le due relazioni sono state precedute dagli interventi del sindaco Antonio Di Francesco e dell’assessore all’Ambiente Vincenzo Berti, che hanno ribadito quanto fatto dall’Amministrazione insieme agli altri Comuni della vallata per contrastare la realizzazione della centrale.


“Non è assolutamente vero – ha esordito Levy – che questa centrale serve. Il bilancio energetico regionale non è deficitario e nel futuro il fabbisogno di energia sarà contenuto. Produrre tanta energia con fonti non rinnovabili significa attuare politiche non sostenibili”.

La componente atmosfera, secondo Levy, è quella soggetta all’impatto igienico sanitario più significativo a causa delle emissioni di inquinanti atmosferici in quantità rilevante, soprattutto gli ossidi di azoto.

“Se venti persone troveranno lavoro – ha concluso Levy – con ogni probabilità tante altre industrie che potrebbero aprire nella vallata decideranno di farlo altrove. Quanto toglie a livello di occupazione la turbogas?”.

Cimarelli ha inquadrato la questione da un’altra prospettiva, proponendo alternative sostenibili e solidali rispetto alla centrale turbogas, un modello di produzione distribuita nel territorio di energia, realizzato attraverso impianti utilizzanti fonti rinnovabili.

“Si parla tanto di federalismo, di autonomia dei territori, quindi non si può imporre un modello di sviluppo che va contro le vocazioni e il volere dello stesso. Quali sono i gruppi economici e finanziari dietro la turbogas, cosa producono? Impariamo a riconoscerli e impegniamoci a non acquistarli”.

Il Comitato Sviluppo Sostenibile Valcesano ha ricordato la grande manifestazione in programma giovedì verso le 10 alla Zipa in occasione del sopralluogo dei tecnici del Ministero dell’Ambiente.

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