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giovedì 18 giugno 2009

Marotta: la guerra delle scogliere



















Ormai da anni la questione relativa al ricarico delle scogliere è il tema che maggiormente anima a Marotta e Mondolfo il dibattito politico e non solo. Come nelle migliori telenovele, quasi quotidianamente, si assiste a nuove puntate e colpi di scena. Mareggiate, erosione marina e scogliere hanno scritto pagine e pagine. L’argomento è tornato prepotentemente al centro dell’attenzione dopo le violenti mareggiate che a metà dicembre devastarono il lungomare della Berlino dell’Adriatico così pesantemente da indurre il sindaco di Mondolfo a chiedere alla Regione lo stato di emergenza
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Più di due mesi fa l’opposizione consiliare dopo diverse interrogazioni decise di raccogliere le firme a sostegno di una petizione da presentare in Regione per estendere i lavori di ricarico delle scogliere su tutto il litorale marottese e non solo nella zona de “Le Vele“.
“E’ stata una grande mobilitazione da parte dei cittadini e degli operatori turistici – sottolinea il capogruppo Carlo Diotallevi – ed anche il Tg3 mostrò a tutti i marchigiani la consegna delle oltre 2.000 firme in Regione. Poi il solito teatrino: la Regione e il Comune di Mondolfo si affrettarono a garantire che tutto andava per il meglio e che i lavori sarebbero partiti subito, in pratica prima della stagione estiva avremmo avuto l’intervento, pur insufficiente, presso “Le Vele”. Beh, siamo a metà giugno, la stagione è già iniziata ma dei lavori alle scogliere nemmeno l’ombra. In questi giorni nel mio tour elettorale incontrando personalmente i bagnini, molti di loro, stanchi ed arrabbiati, ci hanno espresso le preoccupazioni per i tanti investimenti e le poche garanzie. Su tutti aleggia però un dubbio inquietante: perché i lavori sulle scogliere non sono ancora iniziati quando avrebbero dovuti essere già finiti? Quindici giorni fa ho ricontattato i tecnici della Regione i quali mi hanno garantito che i lavori sarebbero partiti a giorni e che avevano già presentato il progetto esecutivo al Comune. Ebbene, dal progetto presentato in Comune emerge l’ennesima beffa per gli operatori turistici e bagnini: l’intervento di ricarica avrebbe dovuto tutelare le spiagge e le strutture della parte sud di Marotta che negli ultimi anni hanno subito danni enormi mentre il progetto prevede la ricarica delle scogliere solo davanti al residence “Le Vele”. Insomma tanto rumore, e soldi pubblici, per nulla”.
Dal sindaco arriva intanto un’importante novità.
“Alle parole ho sempre preferito i fatti. Lunedì mattina in Regione davanti a me è stato firmato il contratto con la ditta che eseguirà i lavori. Gli interventi partiranno la prossima settimana, presumibilmente martedì o mercoledì, ed interesseranno la zona de “Le Vele”. I lavori consisteranno principalmente nella chiusura di due varchi, ciò permetterà la crescita dell’arenile. Ora la ditta dovrà mettersi d’accordo con la Capitaneria di Porto per tutto ciò che concerne la sicurezza e i tempi d’intervento. A mio avviso i lavori potranno protrarsi fino a circa metà luglio, poi per la sicurezza dei bagnanti dovranno essere fermati. A settembre se tutto verrà confermato riprenderà la seconda serie di interventi. Ormai da tempo sto sentendo da parte dell’opposizione tante chiacchiere, mentre noi come Amministrazione comunale ci adoperiamo concretamente nell’interesse dei cittadini per cercare di risolvere i problemi. Ricordo, per far ulteriore chiarezza, che la competenza sulle scogliere è della Regione che ha redatto il progetto e appaltato i lavori che saranno realizzati su proprietà demaniale”.


“Ad alto rischio”, con queste parole Andrea Giuliani, responsabile della Confartigianato di Fano e sindacato bagnini, definisce la situazione delle spiagge da Fano a Marotta. I problemi sono legati all’erosione marina che sta costringendo tante concessioni balneari a compiere salti mortali per sopravvivere in quest’inizio di stagione estiva. Giuliani analizza nei dettagli proprio la situazione della Berlino dell’Adriatico, dal confine con Fano fino a dopo “Le Vele”, tornando anche sui lavori che partiranno.
“La zona a nord, ad esempio gli stabilimenti Blue Beach e Stone Beach, e il tratto compreso tra il Comune di Fano e di Mondolfo, siamo venuti a conoscenza osservando le carte che sono stati esclusi. L’investimento sarebbe effettuato esclusivamente nella zona a sud de “Le Vele” dove in pratica è in progetto la costruzione del porticciolo turistico”.
Per la Cgia è necessario assolutamente fermare subito i lavori o inserire negli interventi le due importanti zone escluse. Al contempo per discutere dei rilevanti progetti, viene chiesta la convocazione di un tavolo di concertazione tra istituzioni ed operatori. La patata è davvero bollente.
I bagnini sono stanchi di aspettare e di assistere a questo balletto di responsabilità. Il problema a Marotta va risolto una volta per tutte per far decollare finalmente il turismo. E pensare che le carte in regola per una stagione estiva da protagonista la cittadina le avrebbe tutte dopo la storica conquista della prestigiosa Bandiera Blu.

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