mercoledì 17 febbraio 2010
Tentativo di blocco dello sfratto a Sassoferrato. I militanti di Squola di Pergola: "La casa è un diritto, lo sfratto è un delitto"
Consultando qualunque organo di informazione è possibile reperire comunicati sulla “fine della crisi economica” e a vedere i benefit milionari autoassegnatesi da banchieri e magnati della finanza, sembrerebbe che proprio non ci sia mai stata.
Ma se proviamo a scendere nel dettaglio ci accorgiamo come la crisi morda la vita di migliaia di persone e soffochi qualsiasi ipotesi di sviluppo e miglioramento. Tanto più nei nostri territori destinati da una politica miope ed interessata alla monocoltura industriale del bianco. Se la globalizzazione aveva posto severi limiti alle possibilità di sviluppo di una porzione di un territorio sociologicamente più vicina al sud est cinese che all’occidente fin dalla fine degli anni 90, la crisi finanziaria ne è stata il colpo di grazia.
Non c’e bisogno di master in sociologia alla Bocconi per interpretare gli incrementi a due cifre dei pignoramenti, delle sofferenze e degli incagli dei prestiti bancari, il sorgere violento del fenomeno della morosità dei fitti e dei conseguente sfatti. Gente per la strada, famiglie che dormono in auto, beni pignorati.
E’ la crisi che genera la lotta ed è per questo anche qui ,nelle decadenti periferie dell’ex impero merloniano, nascono movimenti che mettono il sociale al centro. Nascono con una rapidità e radicalità proporzionata solo alla violenza del massacro sociale in corso. Nascono per dare risposte dirette ed immediate. Nascono non per porre accademicamente alle elitè problematiche sociali sperando nella loro caritatevole intercessione: nascono per dare risposte. Al diritto alla casa, al reddito, ad un modello che di sviluppo che salvaguardi la qualità della vita. Nascono nel sociale e fuori dalla finta politica del palazzo, non accettano ne mediazioni ne deleghe. E danno risposte autorganizzate.
In ogni luogo. E se qualcuno pensava che i movimenti per la casa potessero nascere e prosperare solo nelle banlieu romane pensava sbagliato. Dove c’è una crisi deve nascere un conflitto. Per questo martedì mattina i militanti dei movimenti per la casa del nostro territorio si sono ritrovati già dall’alba a presidiare l’abitazione di un disoccupato, uno dei tanti, non più in grado di pagare un fitto, minacciato dall’esecuzione di un provvedimento di sfratto. A Sassoferrato, ma è già successo a Fabriano, potrebbe succedere ovunque.
Con i mille euro della paga base era già prima difficile pagare affitti e bollette, immaginiamo con la miseria della cassa integrazione.
A contrapporsi ai movimenti di tutela del diritto all’abitare si sono presentati intorno alle 10 l’ufficiale giudiziario accompagnato dall’assessore sentinate ai Servizi Sociali Lorena Varani il proprietario Ragazzini Gaetano e il suo avvocato scortati da una robusta presenza di carabinieri. Tutto questo schieramento per poter finalmente liberare l’ultimo appartamento in una palazzina completamente (e colpevolmente) sfitta e disabitata, dalle cantine ai tetti.
Dopo attimi concitati i militanti, in accordo con l’occupante, hanno deciso di abbandonare la difesa della casa dopo le dichiarazioni dell’Assessore che si impegnava a trovare un alloggio dignitoso in una struttura alberghiera o simile per venti giorni, tempi tecnici per rendere operativa una abitazione di proprietà comunale. Vigileremo sul rispetto di questi impegni presi pubblicamente dall’esponente della giunta sassoferratese e che a breve appariranno in un video in rete. Oggi pomeriggio, martedì 16.2.10, si svolgerà in comune a Sassoferrato un incontro tra sindaco, assessore il neo-senzatetto ed esponenti dei movimenti sociali locali per definire dettagliatamente il piano.
I movimenti sociali del territorio si impegnano ad integrare le proprie forze e conoscenze al fine di dare una risposta rapida e concreta ai bisogni in maniera politica e al di fuori di qualsiasi logica assistenzialistica.
Una operazione che non contempla solo l’estensione di tutta l’aerea che va da Fabriano a San Lorenzo in Campo del servizio “Telefono Antisfratto” 3389944473), la tutela giuridica collettiva degli sfattati e dei militanti, una azione politica mirata sui sindaci dell’area perché intervengano sui prefetti di Ancona, Pesaro e Perugia al fine di ottenere una moratoria generalizzata sugli sfratti. Ma non solo. Un censimento del patrimonio abitativo pubblico inutilizzato ed in degrado (da una indagine di squola spa solo nel comune di Pergola sono oltre 5 gli appartamenti operativi in poche settimane) oltre che una difesa puntuale di ogni attentato al diritto alla casa fino ad arrivare all’ipotesi di auto assegnazioni dove la situazione sociale particolarmente drammatica lo richieda.
Ad ogni sfratto una barricata. Ogni immobile sfitto un delitto".
Telefono Antisfratto 3389944473
Centro Sociale Autogestito Fabbri – fabriano
Movimenti sociali – Sassoferrato
Spazio Pubblico Autogestito Squola – Pergola
Comunità Resistenti delle Marche
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