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martedì 2 novembre 2010

Marotta, outlet: tutti i dubbi di Massimo Papolini


Si allarga il dibattito sul progetto dell’outlet a Marotta. Il consigliere provinciale dell’Idv Massimo Papolini non nasconde diversi timori.

“Prima di intervenire visti i tanti interessi in gioco ho ritenuto serio rifletterci sopra. Penso ai tanti disoccupati o alle persone in cassa integrazione che possono vedere l’operazione come una possibilità per il futuro, alle tante donne che, più degli uomini, faticano a trovare un posto di lavoro e che intravedono una possibilità concreta di impiego.
Purtroppo i dati non confermano questa tendenza, dimostrano che la grande distribuzione, soprattutto in momenti di calo dei consumi come questo, non porta grandi vantaggi. Oltre alle assunzioni, con contratti a tempo determinato o a part-time verticale, nei momenti di crisi è elevato il ricorso agli ammortizzatori, inoltre, è inevitabile una concorrenza con i piccoli negozi locali che, vengono inghiottiti in questo vortice.
L’impressione è che a pagarne le spese siano da una parte i cittadini attraverso la fiscalità generale e dall’altra i commercianti del posto. Solo per dare alcuni dati, nella Provincia nei primi nove mesi del 2010 il ricorso da parte delle aziende alla cassa integrazione è aumentato del 135,8% rispetto allo stesso periodo del 2009. Per i negozi, da agosto 2008 al 19 ottobre 2010, 908 hanno chiuso i battenti”.

Per Papolini poi bisogna considerare l’impatto su una viabilità molto precaria e su strutture ricettive insufficienti.

“Quali strade percorreranno i milioni di compratori che usciranno dall’A14 e quali strutture saranno pronte a ospitarli per eventuali gite “fuori outlet”? E’ il caso di parlare anche dell’impatto ambientale e di quali misure compensative verranno attuate rispetto al maggior inquinamento? È evidente anche la difficoltà dell’amministrazione, vittima dei pesanti tagli operati dal Governo, ma ci sono alternative alla svendita del proprio suolo? Con le previsioni urbanistiche del Prg vigente, quale futuro si immagina per il nostro Comune?
Domande che meritano una risposta dettagliata, lo meritano i cittadini che hanno diritto a conoscere il proprio futuro.
Ho cercato di conoscere gli umori delle persone, devo dire che ho sentito molti concittadini favorevoli alla scelta del sindaco Cavallo e della giunta; la motivazione è molto spesso lo stato di immobilismo, la mancanza di prospettive, non si tratta di una scelta tra modelli diversi di sviluppo.
Mi chiedo se non si possa parlare di un modello che coinvolga maggiormente la cittadinanza e preveda uno sviluppo dal basso. Tanti piccoli contributi affidati all’iniziativa individuale guidata da una pubblica amministrazione amica.
Abbiamo già avuto esempi di come la crescita che si affida a grandi gruppi sia piuttosto effimera; alla prima difficoltà è troppo semplice per loro cambiare aria”.

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