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venerdì 27 febbraio 2009

Vincenzo Berti critica il Pd provinciale e laurentino


Una critica forte e decisa al Partito democratico provinciale e laurentino arriva da Vincenzo Berti, giovane esponente del direttivo locale.
“L'onda lunga derivante dalle dimissioni del Segretario nazionale Walter Veltroni, non tarderà ad investire il “feudo rosso”: la provincia di Pesaro-Urbino. La mia più che una previsione è una certezza visto che gli errori compiuti a livello nazionale sono stati riproposti dai rappresentanti democratici del nostro territorio. L'errore originario è stato quello di avere creato delle false aspettative intorno al nuovo partito. Se ben ricordo il Pd aveva l'intenzione di rappresentare un soggetto politico moderno e aperto alla società civile e ai contributi più diversi, invece, come al solito, ai vari livelli, ecco i soliti noti spartirsi potere e poltrone non curanti della necessità di creare le basi per un non rimandabile ricambio della classe dirigente. Questo allontana i cittadini dal Pd che viene visto come un centro di potere sterile e non in grado di dare risposte concrete ai problemi. L'ultimo esempio a livello locale è dato dalla candidatura di Matteo Ricci alla presidenza della Provincia. In primo luogo sono state sbagliate le modalità della candidatura perché erano indispensabili le primarie per far partecipare democraticamente il popolo del centro-sinistra all'individuazione del loro rappresentante. Poi il candidato non rappresenta la novità come la nomenklatura pesarese cerca di far credere ma è solamente il successore designato da anni dell'attuale Presidente Ucchielli. Non parliamo poi della situazione laurentina dove politici di “professione” tentano in ogni modo di rimanere alla guida del circolo locale che puntualmente difendono da forze giovani. Ho dovuto subire di tutto. A parte me è presente solo un'altro ragazzo, il vice Sindaco Lorenzo Sabatini che forse è entrato nelle “grazie” di qualcuno visto che non si interessa dei giovani ma rivolge lo sguardo solo verso lidi politicamente più protetti”.

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