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lunedì 27 settembre 2010

Consiglio provinciale, sì all’ordine del giorno contro i fazzoletti verdi nelle istituzioni



Ricci: «Contrastare la secessione lenta». Solidarietà al sindaco e al presidente della Provincia di Roma dopo le dichiarazioni di Bossi


PESARO – E’ passato in consiglio provinciale l’ordine del giorno sottoscritto dalla maggioranza, a prima firma di Matteo Ricci, che invita le alte cariche dello Stato ad adottare misure normative per «impedire l’ostentazione di simboli inneggianti ad altri Stati e alla secessione del Paese». Ogni riferimento è ai fazzoletti verdi della Lega Nord: «Da quando ho presentato l’ordine del giorno nei mesi scorsi – ha spiegato il presidente della Provincia -, la situazione non è migliorata. Il documento è più che mai attuale: ci sono ministri che continuano a dileggiare la bandiera italiana e snobbano le iniziative che celebrano l’unità del Paese…». Non solo: «Chiedo al consiglio di esprimere solidarietà al sindaco e al presidente della Provincia di Roma, dopo le dichiarazioni odierne del ministro Umberto Bossi che ha offeso i romani. Bisogna smetterla di prenderle come battute, altrimenti ci ritroviamo con le scuole tappezzate da simboli di partito, come è accaduto ad Adro». Ricci ha parlato di «secessione lenta in atto»: «Ci stiamo abituando a cose incredibili. E’ ora di darci un taglio: la simbologia va bene fuori dalle istituzioni e fuori dalle scuole».

In aula lungo dibattito dei consiglieri. Per il capogruppo del Pdl Antonio Baldelli, «bisogna avere il senso della misura: il consiglio dovrebbe occuparsi di altre questioni utili al territorio, in primis la variante generale al programma delle attività estrattive».

I leghisti Giorgio Cancellieri e Daniele Lunghi hanno difeso i loro simboli: «C’è democrazia e libertà di pensiero e il fazzoletto verde esprime la nostra identità. Sbagliato strumentalizzare i nostri colori. Si usa il consiglio in modo improprio». Ma Ricci ha rimarcato più volte che la «questione è istituzionale, dunque discuterne in consiglio è corretto. E che la Lega sia per la secessione lo dice lo stesso articolo 1 del suo Statuto».

Il presidente della Provincia ha trovato la sponda di tutta la maggioranza (Massimo Papolini, Idv: «Ordini del giorno come questi sono fondamentali, perché bisogna ritrovarsi nei valori fondamentali come l’unità d’Italia») e del capogruppo Udc Marcello Mei. E il documento è passato.

Bocciato, invece, l’ordine del giorno di Gaetano Vergari (Psi) per impegnare la giunta ad «attivarsi con il Quirinale per il rientro della salma di Bettino Craxi in Italia». Vergari ha raccolto solo i voti a favore del Pdl: contrari maggioranza e Lega, con l’astensione di Matteo Ricci e Riccardo Pascucci (Gruppo misto).

In apertura di seduta, interpellanze di Roberto Giannotti (Pdl) sulla «barriera a protezione della spiaggia di levante di Pesaro», sul «progetto di riqualificazione ambientale della foce del Genica» e sulla «situazione delle scogliere soffolte della spiaggia pesarese di Ponente».

Nel mezzo, c'è anche il riferimento del consigliere dell'opposizione al «galeone», il relitto della nave affondata a levante che impedisce gli interventi di manutenzione delle scogliere.
Ha risposto l'assessore Tarcisio Porto. «Sul Genica siamo i coautori di un piano di recupero. Vogliamo favorire le scelte progettuali ma i problemi sono legati alle risorse. Sul galeone, oltre a sollecitare la Soprintendenza, stiamo studiando accordi con la rete subacquei della protezione civile per verificare lo stato del relitto. In generale, servono tavoli tecnici multifunzionali. I problemi sono legati ai finanziamenti: serve un approccio trasversale, che coinvolga anche il ministero dell'Ambiente. Perchè si tratta dell'economia del bacino dell' Adriatico…».

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