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giovedì 2 luglio 2009

Mondolfo, nuovi strumenti urbanistici per lo sviluppo di Marotta. L'Assessore Vergari: "Dal dibattito consiliare profonda impreparazione"


Sette piani urbanistici per compensare le attese dettate da un piano particolareggiato di via Litoranea lento e voraginoso: con questi nuovi strumenti la giunta guidata dal sindaco Pietro Cavallo cambia rotta adottando i piani planivolumetrici, approvati in consiglio comunale a maggioranza. Dalle slides presentate dai tecnici del settore urbanistica, s’intravede una Marotta moderna, agile, al passo coi tempi, con parcheggi e aree verdi. Sette piani che rispondono alle norme tecniche di attuazione sottolineate dalla stessa Provincia e che decretano il nuovo sviluppo della Berlino dell’Adriatico. Nell’introduzione il sindaco ha richiamato l’attenzione di fronte alla forte crisi economica e sulla necessità di liberare i comparti commerciali di Marotta per agevolare la ripresa. Strumenti urbanistici che permettono ai privati interventi di ristrutturazione edilizia e viaria più rapidi nel rispetto delle norme previste dal Prg.

“Una fioritura che potrà avvenire in sette diversi comparti. Grazie a strumenti agili e liberali – spiega il sindaco Cavallo – si potrà finalmente sbloccare una delle parti più importanti del territorio comunale che da anni si trovava nell’impossibilità di portare avanti anche una pur minima ristrutturazione. La minoranza capeggiata da Diotallevi si è mostrata ancorata al passato e non convinta delle reali possibilità di sviluppo a tal punto che ha deciso di votare contro. Non comprendono lo spirito con cui i planivolumetrici sono stati sostituiti al piano particolareggiato. Tanto meno individuano la possibilità per attività commerciali e anche per semplici cittadini di portare il proprio contributo di idee, di presentare progetti, esprimere insomma in piena libertà la ristrutturazione della propria casa o attività, perché è questo che si potrà fare attraverso i nuovi e flessibili strumenti urbanistici”.
Il Prc ha abbandonato l’aula. “Insistendo su un ritorno al passato attraverso la necessità di proseguire con il Piano particolareggiato, lo stesso che ha bloccato via Litoranea da oltre 10 anni”.
Qualche perplessità anche da parte del consigliere di maggioranza Pietro Bertoldi, poi allineatosi al momento del voto.
“Questi strumenti ci consentiranno di volta in volta – prosegue il consigliere Riccardo Morbidelli – di valutare insieme in consiglio le reali necessità dello sviluppo di via Litoranea. I planivolumetrici hanno lo stesso indice di edificabilità (0.60) presente nel piano particolareggiato e al loro interno non si parla di incremento demografico. Una buona ragione perché anche la minoranza si dimostrasse moderna e pronta ad accogliere la grande opportunità di cambiamento”.

Soddisfatto l’assessore all’Urbanistica Gaetano Vergari.
"E’ molto importante l'adozione del piano di ristrutturazione edilizia e viaria di via Litoranea per ora impregnato su sette piani planivolumetrici ai quali ci auguriamo se ne aggiungano altri proposti direttamente dai privati. Sono deluso per l'andamento del dibattito consiliare dal quale è emersa profonda impreparazione e pressapochismo da parte di quasi tutti gli intervenuti che hanno dimostrato di non aver compreso lo strumento urbanistico proposto o di essere animati da anacronistiche pregiudiziali a testimonianza dell'arretratezza culturale e politica. Così come hanno dimostrato pochezza rispetto alle reali esigenze della collettività".

1 commento:

  1. Se l'opposizione dimostra di non avere il "piè veloce" per stare al passo con i tempi, la giunta e la maggioranza consigliare mondolfese ha dimostrato di non avere la velocità della tartaruga che si sa, prima o poi raggiungerà Achille, ma nemmeno quella della lumaca. Dopo cinque o sei anni che stava studiando il piano particolareggiato di Via Litoranea e Molino vecchio, spendendo denaro dei contribuenti, si è accorta che il piano particolareggiato, si badi bene, non imposto dalla Provincia, è uno strumento farraginoso, tale da bloccare ogni iniziativa edilizia, e ha ritenuto quindi di dover optare per l'adozione di n. 7 piani planovolumetrici, più snelli è più rispondenti alle esigenze4 dei cittadini. Nel frattempo però, cinque o sei anni in politica sono una eternità, i cittadini sono stati turlupinati due volte: la prima per non aver potuto muovere un mattone per tutto il periodo, la seconda perché la giunta oltre ai ritardi ha sperperato il loro denaro in piani che ora sta buttando alle ortiche. Noi cittadini ci associamo col principe della risata per dire:«... e io pago!»
    L'assessore dovrebbe avere almeno il buon senso e gli attributi per riconoscere il suo fallimento, chiedere scusa ai cittadini, rifondere i danni e tornarsene a casa. Se impreparazione c'è stata e c'è, se pressapochismo c'è stato e c'è, riguarda in primis la sua persona e la giunta che lo ha assecondato.

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