Ricerca personalizzata

lunedì 6 aprile 2009

San Costanzo: Costanza torna a far parlare di sè


Si riaccendono le luci della ribalta sull’emblematica ed affascinante figura di Costanza Monti Perticari.
Già, la bella ed “estroversa” Costanza, come venne definita dagli uomini del suo tempo, la colta, intelligente e sensibile Costanza, come è stata riscoperta e rivalutata dai contemporanei, torna ad animare, assumendo un ruolo da protagonista, il clima culturale della provincia pesarese.
Grande merito rispetto a questa sorta di “processo catartico” che ha interessato, negli ultimi anni, la figura della tormentata contessa milanese, va certamente ascritto alla nostra cittadina, San Costanzo, ed in particolare, ad un’importante realtà associativa sorta nel nostro territorio, ovvero, il Centro Studi Giulio Perticari.
Proprio sotto l’egida di tale Centro Studi sono stati organizzati copiosi eventi di elevato livello ed ampia cassa di risonanza.
Tutto ha avuto inizio il 17 giugno 2006, data in cui, all’ esito di un autentico processo postumo, caratterizzato da un’ osmosi tra antico e moderno, con il pronunciamento di una sentenza con formula di assoluzione piena, è stata restituita a Costanza quella dignità che, per troppo tempo, le era stata ingiustamente sottratta.
Tale processo, ben lungi dal costituire un episodio isolato, viceversa, ha ridestato forti interessi di studio attorno alla figura di Costanza, che sono confluiti e si sono concretizzati nella pubblicazione di opere letterarie e volumi di alto pregio.
In principio, corre l’obbligo di citare l’opera della Prof.ssa Annamaria Ambrosini Massari, docente universitaria che, per prima, si è addentrata nello studio della vita ed opere di Costanza.
A seguire, quasi senza soluzione di continuità, il volume: “Per me sola”, biografia intellettuale e scrittura privata che ha visto la luce ad opera di un'altra donna, la Prof.ssa Chiara Agostinelli.
La poliedrica personalità di Costanza, poi, è stata sapientemente analizzata, in tutte le sue sfaccettature, ne “Le tredici vite di Costanza Monti Perticari”, della Dott.ssa Silvia Cecchi, magistrato in Pesaro.
Allo studioso locale e medico, Dott. Paolo Vitali, va attribuito il merito di avere riscoperto e divulgato, nella pubblicazione “Storia del Teatro di San Costanzo”, un’inedita epistola facente parte del carteggio intrattenuto tra Vincenzo Monti e la figlia.
Il Prof. Riccardo Paolo Uguccioni ha curato, invece, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, la pubblicazione degli atti del processo a Costanza, così da lasciare una traccia imperitura di quell’esperienza unica.
Tanti volumi, dunque, ma anche altrettante conferenze, come quella, peraltro assai apprezzata, tenuta dal Prof. Alberto Berardi, nella gemellata Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone.
Con grande orgoglio la nostra San Costanzo, può, dunque, a buon diritto, rivendicare di avere fondato un’ autentica corrente letteraria pro-Costanza, nel solco della quale si è andata ad inserire anche l’opera del Dott. Luciano Baffioni Venturi, che, nella sala consiliare della nostra città, con grande presenza di pubblico, lo scorso 3 aprile, ha presentato la sua ultima e assai pregevole creatura: “Costanza Monti e Giulio Perticari. Amore e morte tra Marche e Romagna all’ inizio dell’ Ottocento” .
A nome dell’Amministrazione Comunale di San Costanzo, rivolgo un sentito ringraziamento a tutti gli studiosi citati e a quelli che, ahimè, saranno stati involontariamente, pretermessi, ciò in quanto i loro contributi, di imprescindibile importanza, hanno definitivamente riabilitato la figura di una donna sventurata.
Ed ora, in un ipotetico dialogo senza tempo, cara Costanza, mi rivolgo a te, per dirti di riposar tranquilla perché non solo ti è stata definitivamente restituita la dignità, ma, ben presto, (grazie alla Fondazione), quel bel Palazzo Cassi che tu impreziosivi della tua presenza, anche per la tua gioia, tornerà all’antico splendore.

Assessore alla Cultura
Dott.ssa Margherita Pedinelli

Nessun commento:

Posta un commento