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martedì 7 aprile 2009

ColleMar-athon: una corsa internazionale


Iscritti da dieci paesi. E alla presentazione nasce l’idea di invitare un israeliano e un palestinese ColleMar-athon sempre più internazionale. 10 le nazioni rappresentate fra gli 836 iscritti ad un mese dalla competizione (3 maggio), espressione anche di 19 regioni e 262 società. E alla cerimonia di presentazione, che si è svolta alla Sala Verdi del Teatro della Fortuna, nasce l’idea di invitare un atleta israeliano e uno palestinese per testimoniare con maggiore forza il messaggio di fratellanza e di pace che la “Maratona dei valori” promuove fin dalla nascita.

Il suggerimento arriva da Giuseppe Cindolo, ex fondista e ora presidente della Federazione Italiana Educatori Fisici Sportivi, che ha definito la maratona “un sentimento” e la ColleMar-athon una corsa che fa arrivare questo sentimento “al cuore”. Laura Fogli, prima vera campionessa della disciplina i Italia e madrina della manifestazione, ha invece sottolineato le specificità tecniche e ambientali della competizione: “Con tutti quei saliscendi non si deve guardare al cronometro. Bisogna invece guardarsi attorno, perché di cose belle la ColleMar-athon ne offre tante”. Di qui anche il consiglio di Giacomo Leone, vincitore a New York nel ’96, “ad essere turisti, quando si corre una maratona. La Colle Mar-athon, con i borghi medievali, i centri storici, le colline e il mare, aiuta a sentire meno la fatica”. Ma la ColleMar-athon fa sentire anche un po’ in famiglia.

Ci sono maratone – ha spiegato Giorgio Calcaterra, campione della 100 km - dove chi corre viene visto quasi con dispetto dalla gente attorno. Qui invece il maratoneta si sente ben accetto. Per le strade vedi tante persone di tutte le età che ti applaudono e che quasi ti fermano per offriti qualche specialità”. Alla Sala Verdi anche Claudio Patrignani, Marco D’Innocenti, il maratoneta di Dio (Ulderico Lambertucci) e Nazzareno Rocchetti, ex massaggiatore di Bordin ed ora pittore, che ha fatto dono di una sua opera ispirata al gesto libero dell’uomo. Il quadro verrà assegnato a chi per tre volte si aggiudicherà la corsa. C’erano anche i rappresentanti della Fidal e dell’associazionismo sportivo, così come di quelle organizzazioni cui la ColleMar-athon è legata da anni (Unicef, Avis e Telethon) e che beneficiano di parte dei proventi.

Il sindaco di Fano, Aguzzi, quello di Barchi, Marcucci, quello di Mondavio, Talè, quella di Piagge, Tirso Bellucci, e l’assessore Olivi per San Giorgio hanno invece rimarcato la valenza della ColleMar-athon come volano per il turismo del territorio, ma anche la sua capacità di aggregazione di associazioni e singoli cittadini (400 i volontari impegnati) e il merito di diffondere, attraverso i più diversi canali, i valori fondanti dello sport, rivolgendosi in particolare ai giovani.

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