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mercoledì 31 marzo 2010

Orciano, attesa per la processione del Venerdì Santo. Don Giacomo: "Ogni processione ci deve ricordare che la fede non va rintanata nelle sacrestie"


La processione del Venerdì Santo ad Orciano, detta del Cristo Morto, ha una antica tradizione. Tutte le luci del paese, dalle ore 21, vengono spente e il centro storico si illumina con oltre 1000 lumini nei balconi delle case, dei luoghi pubblici. Per l'occasione si preparano drappi, tendaggi e oggetti di tanti anni fa, portando in processione un crocefisso del Cristo molto antico e venerato dalla popolazione.
E' un momento collettivo per la comunità di Orciano, una processione, assieme a quella del Cristo Risorto del martedì di Pasqua, il 6 aprile alle ore 16.30 da S. Maria, che vede una alta partecipazione della popolazione, dei fedeli.

“Ogni processione – spiega il parroco don Giacomo Ruggeri – ci deve ricordare che la fede non è e non va rintanata nelle sacrestie o nei luoghi liturgici, ma è espressione di un popolo che chiede a Dio la protezione e si affida a Lui”.

Dai bambini agli anziani: tutti sono presenti a queste due processioni, richiamando parenti da altre città e persone delle zone limitrofe.

“Lo scorso anno, in coincidenza con il terremoto in Abruzzo, avevano ricordato tutti i nomi dei morti nella tragedia. Nella processione del Venerdì Santo di quest'anno lungo il percorso rifletteremo sulla lettera del Vescovo Trasarti alle famiglie, sul tema della temperanza cristiana e degli stili di vita che il Vangelo ispira. I giovani porteranno le torce, i bambini le fiaccole, gli scout, le famiglie, coordinati da un gruppo di persone che da tempo segue l'organizzazione di questi due eventi e ai quali va il mio più vivo ringraziamento”.

Altro momento significativo per la parrocchia è quello con gli ospiti della casa di riposo Ciavarini-Doni di Orciano, circa 35 persone, che oggi (mercoledì) saranno portate in chiesa per vivere la S. Messa in vista della Pasqua e scambiarsi gli auguri.

“Sono stati coinvolti i parenti degli ospiti alla casa di riposo e alcune persone del gruppo Caritas Parrocchiale. La casa di riposo è una parte importante della parrocchia e che va valorizzata perché ci ricorda un tempo della nostra vita al quale dobbiamo prepararci con sapienza e saggezza”.

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