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venerdì 5 febbraio 2010

L’assessore Morani condivide le preoccupazioni del “Collegio dei dirigenti delle scuole”


“La situazione sta precipitando e gli istituti sono costretti a chiedere soldi ai genitori”

PESARO – “Mentre si fanno proclami sulla riforma epocale della scuola in atto, gli istituti scolastici vivono una situazione di grande difficoltà”. E’ quanto evidenzia l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Alessia Morani, che condivide le preoccupazioni espresse dal “Collegio dei dirigenti delle scuole della provincia di Pesaro e Urbino” sui tagli di fondi alle scuole e sulle “contraddittorie indicazioni date dal ministero della Pubblica istruzione agli istituti per il bilancio 2010”.


“Poco dopo il mio insediamento – evidenzia l’assessore – mi sono giunte segnalazioni sullo stato di grave sofferenza in cui versano i bilanci delle scuole per la mancata assegnazione delle somme necessarie al normale funzionamento didattico e amministrativo, così come per l’esistenza di consistenti residui attivi e debiti pregressi per spese di supplenze, visite fiscali, corsi di recupero per debiti formativi, esami di Stato. Abbiamo avviato un monitoraggio tra gli istituti del territorio ed il primo ottobre 2009 gli onorevoli Massimo Vannucci e Oriano Giovanelli hanno presentato al Ministro Gelmini un’interrogazione, a cui non è ancora stata data risposta, evidenziando come i continui tagli di fondi avessero costretto le scuole a coprire le spese per il normale funzionamento utilizzando gli avanzi di amministrazione ed ogni altra entrata. Era stata anche sottolineata l’impossibilità, vista la mancata assegnazione dei finanziamenti, di predisporre i bilanci 2010 e programmare i Piani di offerta formativa. Vannucci e Giovanelli avevano quindi chiesto al Governo come intendesse procedere per consentire alle istituzioni scolastiche della nostra provincia l’accertamento dei residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci e l’assegnazione delle spese di funzionamento per l’anno 2009/2010 in modo da consentire il regolare svolgimento delle attività didattiche e non pregiudicare il diritto costituzionale allo studio. Ora la situazione sta precipitando. Gli istituti, vista la grave difficoltà economica, sono costretti a chiedere soldi ai genitori per le attività didattiche ed extra didattiche e questo, è bene sottolinearlo, è una vera e propria tassa nascosta che colpisce tutte le famiglie con bambini o ragazzi che frequentano le scuole. Noi ci siamo attivati per tempo, incalzando il Ministero su questi problemi, ma a quanto pare il Ministero è rimasto indifferente alle richieste che venivano dal territorio. Anche i nostri insegnanti dovranno arrivare a comprare i ‘gratta e vinci’ come i professori dell’Istituto ‘Odero’ di Sestri Ponente?”

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