lunedì 18 gennaio 2010
Marotta Unita, il Comitato Mondolfese scrive una lettera aperta al presidente del Comitato Pro Marotta Unita, Gabriele Vitali
“Ci sembra che in quel Comitato cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella”. Le parole di Gabriele Vitali, presidente del Comitato Pro Marotta Unita, rivolte al Comitato cittadino Mondolfese, hanno spinto Natalino Pierpaoli a intervenire con una lettera indirizzata ai “cugini” marottesi. “Premetto, chiarendo, il fatto che sia i suonatori che la melodia sono quelli di sempre, nel senso che faccio parte del Comitato Mondolfese da una decina di anni e che lo stesso si è sempre dichiarato e si dichiara contrario all’unificazione di Marotta di Fano. Ciò non toglie che non si debba instaurare un dialogo civile e onesto per far sì che i cittadini vengano coinvolti e conoscano le ragioni. Questo è il nostro principale obiettivo perché a decidere devono essere i cittadini, non i direttivi dei comitati o le segreterie di partito, poi se per acclamazione popolare le nostre idee venissero confutate saremo i primi a riconoscervi l’onore della ragione. Vitali dice cose giuste, nel senso che abbiamo sì iniziato un dialogo, soprattutto sul web, dove si è discusso in modo franco sulla questione di unificare il territorio marottese sotto l’amministrazione mondolfese che per voi è l’unica e imprescindibile soluzione a tutti i problemi di Marotta. Affermavate con ostinato rigore che la legge vigente non permetteva altra soluzione e che l’unione di Marotta di Mondolfo con il comune di Fano e ancor più l’elevazione a comune autonomo delle due frazioni, erano infondate congetture. Vi abbiamo dimostrato, con leggi vigenti alla mano, che questo è possibile e sarebbe possibile il caso dell’autonomia di Marotta, senza voler stravolgere nessuna “costituzione”, semmai faccio riferimento a una legge ordinaria regionale che può essere modificata, così come è accaduto in Abruzzo e Piemonte ma che per Marotta, per la situazione amministrativo-demografica credo non servirebbe addirittura chiedere modifiche”.
Pierpaoli prende in considerazione anche il caso di unificazione con Fano.
“Marotta non diverrebbe certo una isolata periferia. Fano non è una metropoli disarticolata, il territorio comunale conta 63886 abitanti ma circa il 30% vive nelle 18 frazioni. Dire che Marotta possa formare l’abbandonata periferia mi pare un modo pregiudiziale per dire che non si vuole presentare e dialogare con i cittadini questa possibilità. Marotta intera diverrebbe una frazione con quasi 10000 abitanti, potenzialmente rilevante per Fano, politicamente, per territorio e economia. I problemi che affliggono Marotta non possono risolversi spostando i confini un po’ più a nord accorpando un lembo di territorio sotto Mondolfo, è la soluzione meno razionale. Viene facile pensare che l’ostinazione a perseguire questa strada celi interessi diversi dal bene comune, a maggior ragione se poi non c’è dietro un forte coinvolgimento e coesione popolare”.
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