Ricerca personalizzata

martedì 4 gennaio 2011

Castelvecchio, torna la Pasquella




Torna anche quest’anno, la notte tra mercoledì e l’Epifania, la tradizionale Pasquella di Castelvecchio. La Pasquella ripropone i tipici canti rituali di questua che rappresentavano e rappresentano momenti di allegria e di condivisione.
Nella notte che precede l’Epifania va per le strade e le case del paese e della campagna con due gruppi di “pasquellanti” che diffondono note e vocalità nell'atmosfera festosa e pungente del periodo.
A riproporla con entusiasmo saranno come sempre “I Castelvecchiesi sciolti”.
La classica formazione di tre elementi, organetto, cembalo, timpani (triangolo) e voci maschili subisce a seconda dei luoghi e delle tradizioni piccole variazioni che introducono la fisarmonica, la chitarra, le percussioni ed altri elementi come tamburelli che completano l'orchestrina.
I due gruppi seguono itinerari differenti sia per portare gli auguri dell'anno nuovo e la pasquella in più case possibili sia per coprire un po’ tutto il paese.
I canti rituali di questua appartengono a quella categoria di testimonianze che sono per lo più scomparse ma che costituiscono vere e proprie pillole di saggezza nelle quali i contadini nascondevano la verità.
Il canto della Pasquella è uno dei più importanti rituali di questua ed è in via d’estinzione.
Un canto che resiste solo in alcune zone dell’Umbria e del Pesarese, come a Monte Porzio e Catelvecchio, grazie a un gruppo di giovani e meno giovani che vogliono mantenere vive le tradizioni del posto.
Suggestivo in questo contesto la parte finale della serata quando i due gruppi si incontrano e arrivano in piazza dove ad aspettarli trovano un fuoco per scaldarsi oltre a cibo e libagioni in abbondanza.

Nessun commento:

Posta un commento