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mercoledì 28 aprile 2010

Valcesano, Sauro Esposti (Pd): "Lodevole l'iniziativa dell'associazione Fusiamoci ma non sufficiente, serve maggior coesione, da Marotta a Pergola"


Non ne parlano solo politici e amministratori, anche i cittadini discutono sempre più dell’iniziativa promossa dall’associazione Fusiamoci: la possibile fusione tra i Comuni di Mondavio, San Lorenzo in Campo e Fratte Rosa.
Sauro Esposti del direttivo del Partito Democratico di Monte Porzio, interviene sul tema auspicando una maggiore coesione.

"Ho seguito con particolare attenzione ed interesse le iniziative che l’Associazione Fusiamoci promuove al fine di sensibilizzare i cittadini e gli organi istituzionali, (comuni, provincia, regione) perché tre Comuni della Provincia di Pesaro, e precisamente Mondavio, Fratterosa, San Lorenzo in Campo, si uniscano e formino un unico Comune della media Valle del Cesano.
E’ una buona iniziativa se questa rappresenta un punto di partenza che serva almeno a porre all’ordine del giorno dei vari comuni l’mpostazione di fusione e di unificazione.
Sembra, almeno dall’ultima iniziativa assunta dall’Associazione, che l’impostazione “vuole essere la prima di una serie… e propone come obiettivo principale quello di sensibilizzare le amministrazioni e la popolazione al tema della riduzione dei comuni, per ottenere un comune unico della media Valle del Cesano, come soluzione vantaggiosa per un miglioramento dei servizi ai cittadini”.
Questo è quanto detto dal Presidente dell’Associazione Paolo Rosini nel convegno tenuto nei giorni scorsi.
Sottolineo il passaggio “l’iniziativa vuole essere la prima di una serie…”. Questo presuppone che altre ne seguiranno con sempre maggiore intensità e con sempre maggiore precisione degli obiettivi che si vuole raggiungere.
Detto questo voglio però lanciare un sasso nello stagno e lanciare una provocazione, se tale può sembrare. Ed è questa: la Valle del Cesano è la Valle negletta della provincia di Pesaro Urbino e della provincia di Ancona.
Se vogliamo possiamo dire che la Valle del Cesano è troppo a sud per Pesaro e troppo a nord per Ancona e per questo le due province se ne disinteressano, e anche la Regione non è che faccia tanto.
A questo proposito è interessante vedere e studiare quanto la Dottoressa Simona Barbaresi ha scritto nella sua tesi di laurea fatta appunto sulla Valle del Cesano, perché in quella tesi ci sono spunti interessanti per tutte le Amministrazioni Comunali, Provinciali e Regionali.
Peccato che quelle intuizioni sono rimaste tali e nessuno ha voluto esaminare e rendere operative le possibili scelte che potevano essere adottate.
Ma così è il mondo.
Ed ecco la provocazione: la Valle del Cesano non è una zona negletta come può apparire a chi ha fatto scelte diverse e clientelari.
Sappiamo tutti come si è sviluppata la Valle del Metauro, del Foglia, del Misa e così via.
La presenza in tempi passati di personaggi politici di ogni genia, sia di destra che di sinistra, hanno fatto si che dove esisteva un bacino elettorale, a prescindere dalla convenienza e dalle obiettive necessità si dava il via allo sviluppo economico ed industriale talvolta anche troppo spinto.
Abbiamo avuto così zone ad alto tasso di industrializzazione, altre che languivano nella loro arretratezza, la Valle del Cesano era in quest’ultima categoria.
Lo sviluppo economico sociale non è decollato, i problemi economici non sono stati risolti, le poche scelte fatte si sono rivelate errate (vedi la nautica) l’agricoltura è stata abbandonata e non sorretta come doveva essere, anche nelle produzioni tipiche; il turismo e le attività culturali ad esse collegate non hanno mai avuto un seguito costante se non in questi ultimi tempi. Che dire della viabilità disastrosa.
Il percorso fra Pergola e Marotta di circa 40 Km, necessita più di 90 minuti per percorrerlo, ma la Statale 424 è lì e non c’è luce che si modifichi o venga presa in esame come un problema.
Eppure in questa valle ci sono potenzialità enormi, bisogna cercare di sfruttarle. Ritornando al problema iniziale è lodevole quello che stà facendo l’Associazione “Fusiamoci” se non altro perchè ha posto un problema che ora è di grande interesse, ma quello che mi domando è questo: è solo l’unificazione di tre Comuni il problema a cui dobbiamo tendere oppure non è altro e più consistente?
Tre comuni rappresentano 8.400 abitanti contro 44.000 circa della Valle.
Ammesso che si raggiunga l’obiettivo dell’unificazione, i problemi che si risolvono sono di piccola dimensione,anche se importanti, e comunque non risolverebbe gli altri aspetti socio- economici della Valle, anzi rischierebbe di non decollare soffocata dalle altre realtà limitrofe.
Non si abolirebbe il campanilismo esagerato dei comuni e non avrebbe una visuale completa delle realtà circostanti.
In sostanza, nella migliore delle ipotesi si risolverebbero problemi amministrativi, ma rimarrebbero grossi problemi politici.
Infine ci si deve porre un problema fondamentale, quello della rappresentanza politica nelle Istituzioni. Basterebbe esaminare con precisione il peso politico in termini di voti disponibili per impostare una politica di vallata, e per avere rappresentanti politici che hanno radice profonda nella Valle, che conoscano profondamente i problemi e che si impegnino a battersi per risolverli.
In questi ultimi tempi sembra che si vada in questa direzione.
A mio giudizio, quindi, se da un lato sono convinto che l’iniziativa di “Fusiamoci” è lodevole, sono altrettanto convinto che non è sufficiente per dare uno sbocco profondo e duraturo allo sviluppo “di tutta la Valle”.
Essa ha bisogno di trovare una coesione profonda che parta da Marotta e arrivi fino a Pergola interessando anche i Comuni che gravitano nella provincia di Ancona e si metta le basi per una solida politica economica che recuperi l’agricoltura e aiuti la piccola media industria e artigianato invogliando attività economiche con alto valore aggiunto, facendo una politica comune per valorizzare le nostre attività turistiche e culturali.
Se entriamo in questa logica, che è per sua natura di lungo periodo, possiamo sperare in una soluzione dei nostri problemi e si terrà fede ai propositi espressi dal sig. Paolo Rosini quando dice: “iniziare un discorso di fusione… ma che non significa affatto che non possono essere prese in considerazione altre ipotesi. Il fine ultimo è di servire da volano per la sensibilizzazione dei cittadini all’argomento, non di imporre decisioni precostituite.”
Decisione saggia, e allora mettiamoci al lavoro".

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