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lunedì 13 dicembre 2010

Marotta unita, domani si consegnano le firme in Regione


Ci siamo, il giorno tanto atteso è alle porte. Martedì mattina esponenti e sostenitori del comitato Pro Marotta unita consegneranno in consiglio regionale al presidente Vittoriano Solazzi, le 5mila firme necessarie per indire il referendum in favore dell’unificazione di Marotta sotto il Comune di Mondolfo.

“Consegneremo – spiega il presidente Gabriele Vitali – la proposta di legge ad iniziativa popolare che abbiamo preparato nel mese di maggio e che è stata sottoscritta da 5.199 cittadini elettori residenti nella regione.
Ogni firma è stata corredata dal relativo certificato elettorale o dal numero di iscrizione nelle liste elettorali.
Un lavoro non di poco conto che è stato possibile realizzare grazie all’impegno dei promotori e all’entusiasmo di molti giovani che si sono aggiunti a noi, alla disponibilità di tanti cittadini residenti nelle due frazioni di Marotta (quasi l’80%) e nei paesi vicini, e di tanti turisti che vengono a Marotta.
Non è stato difficile spiegare a queste persone il perché della nostra iniziativa dato che le conseguenze della divisione amministrativa di Marotta, specialmente d’estate, sono sotto gli occhi di tutti.
Cercheremo di spiegare anche ai consiglieri regionali che dovranno decidere, come istituzione al di sopra delle parti, sull’esito della nostra richiesta alcune questioni”.

Quali?

“La diversità della nostra situazione rispetto a tante altre analoghe e cioè la divisione al centro del paese.
Non è una richiesta di parte politica ma solo amministrativa.
Non vogliamo decidere niente se non altro che preparare le basi perché questo territorio, in futuro, possa essere amministrato in maniera uniforme da una sola amministrazione”.

Ora quali sono le prossime tappe?

“Dopo avere depositato la proposta di legge presso l’ufficio di presidenza del consiglio, questi dovrà, entro 30 giorni, deciderne l’ammissibilità.
Se la proposta sarà ammessa, questa sarà trasmessa, entro 10 giorni, alla commissione competente.
Saranno ammessi alla discussione il presentatore ed i primi due sostituti.
Dopo di che saranno chiesti pareri ai Comuni interessati, alla Provincia e sarà indetto un referendum consultivo fra le popolazioni interessate”.

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