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giovedì 11 marzo 2010

San Lorenzo in Campo, la frana di San Vito crea ancora un mare di problemi. A rischio anche la sopravvivenza di un'azienda agricola



Sono passati più di quattro anni ma lo stato della strada vicinale di Fontemarina, nella frazione di San Vito sul Cesano, purtroppo rimane la stessa: pessimo.
Il problema è provocato dalla frana che insiste sulla strada ed in questo periodo di forti ed insistenti piogge ovviamente la situazione non può che essere peggiorata e diventata ancor più pericolosa.
L’11 gennaio 2006 il sindaco di San Lorenzo in Campo con un’ordinanza ha chiuso al transito la strada, ostruita dalla frana e da crepe sul terreno, che è stata riaperta il 24 maggio.
A qualche centinaio di metri dal punto più critico abitano i coniugi Olivo, Valentino e Clara, che in questi anni sono stati costretti ad inventarsi di tutto per uscire semplicemente di casa.
Lo stesso capita in questi giorni, tanto che il signor Olivo lascia sempre un’autovettura al termine della discesa da poter utilizzare in caso di emergenza.

“Proprio così – spiega Valentino – non si sa mai, qui si può rimanere isolati da un momento all’altro. Per non parlare poi dei problemi che lo stato della strada ci crea con il lavoro. Noi abbiamo un’azienda agricola e per consegnare i prodotti ogni volta diventa un’impresa. La nostra azienda purtroppo è in ginocchio”.

Ma il Comune sembra controllare la strada quasi quotidianamente?

“Il Comune nel dicembre del 2008 ha avuto 12.000 euro dalla Provincia per sanare la frana ma da allora non è stata fatta nessuna opera. Gli operai vengono, mettono un po’ di ghiaia ma dopo qualche giorno, a volte anche dopo qualche ora, la situazione torna quella di partenza. Servono interventi importanti, risolutivi, non lavoretti tampone. Il Comune dice che la strada è a posto, anche la Prefettura in passato mi ha comunicato dopo aver ricevuto notizie dall’ufficio tecnico, la buona transitabilità, ma io che ci vivo e che vedo le condizioni della zona con i miei occhi so benissimo che la situazione è molto pericolosa. Ci sono giornate che con la macchina diventa impossibile rientrare a casa”. Olivo non molla e si è rivolto anche alla Protezione civile. “Sì, fino a quando non vedrò un vero e proprio intervento continuerò a sbattermi. Io soffro anche di coliche renali e la Croce Rossa se avessi bisogno difficilmente riuscirebbe ad arrivare alla mia abitazione. E’ già successo. Non ne possiamo veramente più è ora passata che chi di dovere si renda conto dei problemi che da anni viviamo sulla nostra pelle”.

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