
Si chiama “Liberi di Camminare” il comitato cittadino nato per chiedere che questo diritto venga tutelato di fronte al rischio per l'incolumità pubblica che nei mesi scorsi, da settembre a gennaio, si è manifestato con l'apertura della caccia. Ha avviato anche una raccolta di firme.
“C'è una valle nel basso Cesano – spiegano i promotori – che da diversi anni è al centro dell'attenzione per il paesaggio rurale come quello di una volta, per le grotte scavate dagli uomini nell'arenaria e per i nidi, sempre nel tufo, scavati dai gruccioni”.
La valle dei Tufi e si estende tra Mondolfo e San Costanzo. Per tante persone è il luogo ideale per passeggiare, correre o riposarsi. C'è un laghetto di pesca sportiva, sono stati creati parchi pubblici attrezzati, si possono visitare chiese e borghi, per poi rilassarsi negli antichi lavatoi. Pochi anni fa l'Archeoclub di Mondolfo vi ha creato, con il sostegno finanziario della Provincia, un percorso didattico con cartelli direzionali e pannelli informativi. Ma da settembre del 2008 la valle dei Tufi non è più la stessa.
“Fino a quel momento, per diversi anni, la presenza di una Zona di Ripopolamento e Cattura vietava la caccia e così non c'era giorno diverso dall'altro per la passeggiata. Quel divieto è caduto e per 5 mesi niente più persone a passeggiare. Un folto numero di cacciatori, gli spari, i cani da riporto e l'atmosfera è mutata. Camminare è divento pericoloso, già dalla fine dell'estate scorsa e anche quest'anno potrebbe essere lo stesso. Chiediamo alla Provincia e al suo Presidente e Assessore alla Caccia Palmiro Ucchielli di restituire la valle a tutti i cittadini, perchè chi ha la passione della caccia può andare altrove mentre un luogo così bello, comodo e ricco di attrazioni non esiste in zona”. Aderiscono all’iniziativa popolare le associazioni Lipu Pesaro, Lupus in Fabula, Amici della Foce del Cesano, Melampo e Terra Gobba.
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