martedì 8 dicembre 2009
Centrale turbogas, a Mondavio assemblea pubblica: "Difesa patrimoniale dei cittadini". Su Facebook contro la centrale più di 2500 iscritti
Tutti mobilitati, politici e cittadini insieme, contro la centrale termoelettrica che la Edison intende realizzare nell’area Zipa a Corinaldo, al confine tra le provincie di Ancona e Pesaro. Piovono da ogni parte interrogazioni, ordini del giorno, raccolte firme, petizioni; si aprono blog, siti internet e gruppi su Facebook. Nel popolare social network quello “Contro la centrale turbogas di Corinaldo” ha superato in pochi giorni i 2.500 iscritti.
Il Comitato per lo Sviluppo Sostenibile della Valcesano durante l’assemblea pubblica di venerdì ha annunciato la presentazione al Ministero dell’Ambiente, Regione, Province e Comuni interessati di una petizione finalizzata all’espressione di parere contrario al progetto da parte dei relativi consigli. Questa petizione, nel corso della serata, è stata firmata da 650 cittadini. Ora può essere firmata in molti centri della vallata, come comunica il Comitato sul proprio sito www.valcesanosostenibile.org.
Intanto per mercoledì sera alle ore 20.45, presso il cinema Lux di Mondavio, è convocata un’assemblea pubblica alla quale interverrà l’Avv. Maria Raffaela Mazzi che illustrerà il ruolo dei cittadini e gli strumenti previsti dall’ordinamento a tutela della proprietà immobiliare.
“La proprietà privata – spiegano i responsabili del Comitato per lo Sviluppo Sostenibile della Valcesano – è riconosciuta e garantita dalla legge (Art. 42 della Costituzione Italiana), ma il progetto di centrale turbogas non tiene conto della svalutazione dei fabbricati e dei terreni: per questo ci incontreremo mercoledì. Il Comitato si rende disponibile per fornire assistenza dal punto di vista tecnico-legale nella formulazione delle azioni necessarie. A tale scopo occorrono i dati catastali dei propri immobili che possono essere consegnati nel corso della serata. L’opposizione alla centrale turbogas di Corinaldo inizia dall’affermazione dei nostri diritti. Tuteliamo il valore dei nostri fabbricati e dei nostri terreni: otterremo il rispetto della salute, della qualità della vita e dell’ambiente”.
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