Ricerca personalizzata

mercoledì 11 novembre 2009

Marotta, a venti anni dalla caduta del muro di Berlino si torna a sognare. Bassotti: "Solazzi adesso mantenga la promessa"




In queste giornate di celebrazioni per i venti anni dalla caduta del muro di Berlino, a Marotta, la Berlino dell'Adriatico, c'è entusiasmo e grande speranza. Il sogno, l'obiettivo di “abbattere” quel muro invisibile ma che da sempre crea problemi allo sviluppo della città, di superare la divisione amministrativa e territoriale, dopo decenni di battaglie sembra finalmente a portata di mano. “C’è una forte aspettativa positiva – spiega il consigliere comunale Francesco Bassotti, tra i promotori in queste settimane di tante iniziative - per le sorti di Marotta unita. Incontri culturali partecipatissimi, come la presentazione del libro “Saluti da Marotta“ di Mario Ercolani, commemorazioni della Staffetta della Libertà di 50 anni fa, la carta stampata che si interessa con ampio spazio e continuità all’annosa problematica. La popolazione è favorevole all’unificazione per la stragrande maggioranza, nei locali e per strada, anche e soprattutto dopo il servizio del Tg3 di domenica scorsa, non si parla d’altro”.
Tutto ora dipende dalla Regione.
“Esatto, la meta è lì ad un passo, ma nessuno dimentica che solo la Regione Marche può darci il lasciapassare per abbattere il muro che ancora divide la Berlino dell’Adriatico. L’assessore regionale Vittoriano Solazzi, marottese, la scorsa settimana si è impegnato verbalmente a portare subito in giunta regionale, la proposta di legge che consenta di indire il referendum per l’unificazione. Ma alle parole devono seguire immediatamente i fatti, perché per troppo tempo i marottesi sono stati presi in giro da promesse vane ed inspiegabili lungaggini burocratiche. Adesso basta, vogliamo Marotta unita subito, perché è la gente che lo vuole con tutte le forze e le Istituzioni regionali devono prenderne atto e rispettare questa chiara volontà popolare. Che poi a ben vedere non si chiede nulla di nuovo. Infatti, ben cinquanta anni fa il consiglio comunale pur rifiutando il Comune autonomo di Marotta per timore di perdere territorio ed avere così due Comuni ma poveri entrambi, deliberò solennemente nella seduta del 24 giugno del 1959: per superare i problemi della divisione di Marotta “la via migliore è unificare le due frazioni sotto il Comune di Mondolfo”. Ma allora – conclude Bassotti – tutto combacia perfettamente, perchè è proprio quello che vogliono i marottesi 50 anni dopo!”

Nessun commento:

Posta un commento