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mercoledì 15 luglio 2009

San Lorenzo in Campo, in cinque fuori dal Pd: "Costretti a riconsegnare la tessera"


Sono entrati nella sede locale del Pd, poco dopo sono usciti senza più la tessera in tasca. La divisione che per mesi ha lacerato il Pd tanto che le due anime si sono presentate alle elezioni amministrative contrapposte, l’altra sera ha vissuto la puntata definitiva. In mezzo ai due schieramenti, il coordinatore provinciale Marco Marchetti. Per chi ha dovuto riconsegnare la tessera, Nancy Feduzi, Giuliano Bonifazi, Luciano Casavecchia, Silverio Caldarigi e Lamberto Barbadoro, è stata una riunione che difficilmente dimenticherà.

"La riunione nella sezione del PD Laurentino, è stata convocata dal segretario così si firma (mai eletto) Sig. Tavianini Luigi con il seguente ordine del giorno: analisi del voto. Grande discorso introduttivo “Le elezioni sono finite passo la parola a Marchetti Marco”.
Inizia a parlare Marchetti Marco segreterio provinciale del PD “il sindaco ha stravinto non ci può essere un opposizione all’interno del partito, così la federazione ha deciso, quindi chi non si ritrova con questa maggioranza non può stare nel partito".
"A quel punto mi sono alzata - spiega Nancy Feduzi - e dopo 15 anni di militanza attiva nel partito mi sono trovata costretta a riconsegnare la tessera. Mi hanno seguito Bonifazi Giuliano dirigente CIA sia regionale che nazionale, Casavecchia Luciano, Caldarigi Silverio, Barbadoro Lamberto, militanti di lungo corso che hanno ricoperto negli anni anche cariche istituzionali rappresentando il PCI prima, il PDS i DS poi, ed infine il grande Partito Democratico.
Visto che non si è fatta l’analisi del voto ma si è proceduto ad una vera epurazione che ricorda tanto i tempi dei gulag e il libro “Il Sangue dei Vinti”, con molta soddisfazione da parte della nomenclatura rappresentata dai signori, Fausto Torcellini, Tavianini Luigi, Roscini Piertonino, Bartocci Paolo, Moreno Gioacchini e Sauro Donnini, siamo costretti a farla ora.
Il sindaco Di Francesco ha vinto le elezioni con una coalizione che raccoglieva una parte del PD, Rifondazione Comunista (che con il proprio candidato Bruno Montesi ha superato alla grande come preferenze il candidato per il PD alle europee Palmiro Ucchielli), Italia dei Valori, e dulcis in fundo parte della destra.
Il risultato del Partito Democratico raggiunto per le provinciali del 2009 è stato di 476 voti contro 948 delle regionali del 2005, Rifondazione Comunista 336 voti contro 139 nel 2005 ed infine l’Italia dei Valori 117 voti contro 14 nel 2005.
Nelle europee tenutasi a giugno il PD perde addirittura il 17.85% dei voti. Quindi per il segretario del PD crediamo ci sia poco da stare allegri.
La lista di Di Francesco ha vinto, ma quanti voti o quanto ha lavorato per il Partito Democratico? Certo è invece il successo di Rifondazione Comunista e dell’Italia dei Valori visti i risultati.
La lista Laurentini Sì per i cittadini, lista civica sostenuta solo da una parte del PD ha totalizzato 556 voti, risultato che supera nettamente il voto al PD per la provincia.
Questi i fatti, adesso dobbiamo ricordare al segretario Marchetti, che dopo tante riunioni, alla fine ha fatto come Ponzio Pilato, non ha preso posizione prima delle elezioni lasciando libertà di scelta alle due componenti della sezione laurentina. A risultato finale subito pronto a salire sul carro dei vincitori e dichiara “ non può esserci dialettica e pluralismo di idee per cui chi non si ritrova con questa maggioranza che ha vinto le elezioni (PD – Rifondazione Comunista – Italia dei Valori e indipendenti di centro destra) non può stare nel partito”.
Dal nove di luglio il PD di San Lorenzo diventa PDF (Partito Di Francesco).
Ci saremmo aspettati dal segretario Marchetti, invece che un muro, un’analisi più complessa del risultato elettorale ottenuto dal Partito Democratico e che avesse cercato di ricomporre le varie anime della sezione partendo dai punti in comune: acqua, rifiuti, politiche del lavoro e sociali. Sarebbe solo dopo risultato ( quasi ) normale chiedere ai due del PD che siedono nei banchi della minoranza di lasciare il partito.
Se chi perde l’elezione deve sottostare alle volontà del vincitore allora ha senso per il Partito Democratico contrastare Berlusconi? Visto che nella provincia di Pesaro e Urbino ci sono altre situazioni simili a quella di San Lorenzo in Campo, verrà chiesto a tutti di giurare fedeltà al vincitore o di riconsegnare la tessera ? Ma quanto mai le minoranze all’interno di un partito non sono state riconosciute? Ci rimane solo il ricordo di aver sudato per anni ad arrostire le salsicce e le piadine, consumando le ferie per mandare i soldi alla federazione. Ci chiediamo se la posizione di Marchetti è anche la posizione della segreteria provinciale e degli organi di controllo (probiviri e garanti) del partito".

6 commenti:

  1. "Dulcis in fundo" è un'espressione latina che sta per "il dolce giunge alla fine del pranzo".
    Dopo aver diviso e neutralizzato il PD, il PDL, alcune associazioni, dopo aver vinto le elezioni ed aver nominato degli assessori fedelissimi in giunta "Dulcis in fundo" la conquista del trono si conclude con l'ultima operazione, la cacciata dal partito degli ultimi oppositori. Tutto è stato normalizzato, tutto è ormai sotto controllo. Auguri.
    Lamberto Barbadoro

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  2. Un Coordinatore di Partito Provinciale, che promuove sui giornali, il cambiamento, il reiniziare dalle basi per un Partito DEMOCRATICO forte, il giorno dopo, per un buon rinnovamento, ha cominciato a scegliere i mattoni, quelli uniformati vanno bene, quelli fuori formato non posono esistere. ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA.
    Silverio C..

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  3. Andate a... Chi la fà l'spetti.. vi stà bene, e nessuno vi rimpiangerà! La maggioranza votante.

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  4. A quel cittadino che con molta modestia si firma "La maggioranza votante"
    Non ho nessuna intenzione di andare a ....... Spiegami che cosa ho fatto perchè devo aspettarmi qualcosa, e soprattutto non voglio essere rimpianto. Perchè ti esprimi con tanta rabbia?
    Lamberto Barbadoro

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  5. caro amico, già quello che dici senza aver il coraggio di firmarti, mi fa ribrezzo, c'è uno stile etico da seguire anche se si utilizzano mezzi telematici. Quindi se non hai il coraggio di firmarti per me vali meno di zero. E poi caro maggioranza del paese non essere così convinto che chi vince ha sempre ragione e chi perde ha sempre torto. Cresci "maggioranza" e usa il tuo cervello, prima di fare certe affermazioni informati come sono le cose. Che fai getti il sasso e nascondi la mano? Così fanno i codardi "maggioranza" e poi se sei maggioranza che paura hai di firmarti. Ho già perso troppo tempo. Orgogliosa di essere miniranza,nancy feduzi

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  6. Caro .Codardo. se dici "Chi la fa l'aspetti" fai riferimento a fatti concreti che puoi riferire, o sono solo le voci di codardi come te a cui ti sei affiliato?.

    Caro .Codardo. -mi fai pena- se pensi che mi preoccupi il fatto che tu non mi rimpiangi!

    Caro .Codardo. se sei veramente la maggioranza che paura hai?

    Caro .Codardo. che pensi di stare in un gruppo DEMOCRATICO, forse ti sfugge il vero senso della parola DEMOCRATICO.
    Silverio C..

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