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lunedì 13 luglio 2009

Fossombrone Teatro Festival: un trionfo per Elio. “Adoro il ‘Barbiere di Siviglia’, me lo porto in giro per l’Italia”


La pioggia torrenziale lo ha costretto a cambiare location, dal 'Taglio' del corso alla splendida chiesa di San Filippo, ma l'esordio di Stefano Belisari, in arte Elio, al Fossombrone Teatro Festival è stato un evento che si ricorderà a lungo. Innanzitutto perché ha voluto regalare una vera e propria chicca, 'Figaro il barbiere', lo spettacolo che ha presentato in prima nazionale il giorno dopo
al Festival dei Due Mondi di Spoleto: davanti alla Pala del Guerrieri, in uno spazio ristretto ricavato per l’emergenza meteo, ha messo a punto in via definitiva il lavoro che porterà in tour in diversi teatri italiani
.
‘Figaro il barbiere’ esalta le doti vocali del cantante milanese ed anche il suo profondo amore per Gioachino Rossini, il cigno di Pesaro. "E' uno dei miei autori preferiti e, visto che nessuno se lo porta in tournèe lo faccio io!", scherza al termine dello spettacolo, festeggiato dagli applausi convinti degli spettatori. Certamente la performance si presta ampiamente alle critiche dei melomani, ma in verità non ha niente a che vedere con l'opera lirica: si tratta di un racconto visto
dalla parte di un moderno barbiere, un vero e proprio progetto di semplificazione di Rossini e di una sua ampia diffusione, soprattutto tra il pubblico dei giovani, l’ambiente naturale di Elio. "Del resto - aggiunge - il compositore pesarese meriterebbe una 'Tele Rossini', invece, quando si apre la televisione italiana, c'è sempre Emilio Fede. Da qui la scelta di 'tornare' a Rossini, con questo
spettacolo". "Scherzi a parte - aggiunge - , Rossini, Pesaro, il Rof, le Marche, sono tutte la dimostrazione della vivacità e dell’attenzione del territorio nei confronti della musica e dell’arte”.
A proposito di Rossini Opera Festival, Elio vanta una presenza nel cast dell'evento tematico sul Cigno: il 9 agosto 1988, si cimentò nella teen opera 'Isabella', scritta appositamente da Azio Corghi. Si esibì insieme al soprano Laura Polverelli, al coro femminile delle 'Vocinblù', con l'orchestra diretta da Enrique Mazzola e la rock band Broz Ensemble e fu un successo convincente. Lui, diplomato in flauto al conservatorio di Milano, dimostrò una straordinaria convinzione verso la scelta di contaminare la musica impegnata, tanto da dichiarare che "il lavoro che si fa a Pesaro è più in linea con i miei interessi di Sanremo".
”Tutto dipende dalla sensibilità dell’artista e dalla sua naturalezza, il resto non conta”, risponde a chi gli chiede se musica, teatro e spettacolo più leggero si possono incontrare senza risultare obsoleti, stucchevoli e superficiali. Poi aggiunge: “Di certo non è facile lavorare su questi temi coniugando i giovani e la tradizione. Spero solamente che, dietro ai sorrisi che il mio modo di presentare il ‘Barbiere di Siviglia’ si lascia dietro, rimanga sempre ben presente il rispetto e
l’ammirazione per un’opera così notevole.

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