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venerdì 30 luglio 2010

Regione, fotovoltaico: via libera alle modifiche per la disciplina d’impatto ambientale


Via libera da parte dell’Assemblea legislativa (21 voti favorevoli, 13 contrari e 5 astenuti) per la proposta di legge, ad iniziativa della Giunta, che modifica la disciplina della procedura di valutazione d’impatto ambientale per quanto concerne il fotovoltaico.
I cambiamenti principali prevedono di escludere dalla Via gli impianti industriali non termici per la produzione di energia elettrica da conversione fotovoltaica e quelli solari termici a terra la cui potenza complessiva sia inferiore a 200 kw, a condizione che non si determinino impatti cumulativi in aree contigue, anche se non confinanti, e che non ricadano in ambiti sottoposti a prescrizioni di base del Ppar (Piano paesistico ambientale regionale) o dei Prg (Piani regolatori generali) ad esso adeguati.
Oltre a queste limitazioni, recependo un emendamento proposto da Enzo Giancarli (Pd), è stata introdotta quella relativa agli impianti collocati sulle superfici esterne degli edifici o su elementi di arredo urbano.
Approvato anche un sub-emendamento dell’assessore Sandro Donati che prevede per i procedimenti autorizzati prima della legge approvata l’utilizzo della precedente disciplina in materia. Inoltre, le nuove disposizioni previste per gli impianti vengano applicate sino al sessantesimo giorno successivo all’approvazione, da parte dell’Assemblea legislativa, di un atto contenente l’individuazione delle aree non idonee (in base alle linee guida previste dal decreto legge 387 del 2003) da effettuare entro il 30 settembre di quest’anno.
In apertura di seduta è stata respinta la richiesta di rinvio avanzata dai consiglieri Massi (Pdl), Marangoni (Lega Nord) e Trenta (Pdl), contenuta anche in una lettera del vice presidente della quarta Commissione e relatore di minoranza, Daniele Silvetti (assente giustificato per impegni precedentemente assunti), tutti convinti che fosse necessario un ulteriore momento istruttorio, un approfondimento a tutto campo delle problematiche in questione.
Dedicata soprattutto alla difesa del territorio l’introduzione di Enzo Giancarli – relatore di maggioranza, nonché presidente della quarta Commissione – che ha sottolineato come si stia assistendo ad un eccessiva proliferazione del fotovoltaico nel territorio agricolo. “Il nostro impegno, il nostro obiettivo principale – ha sottolineato - è quello di stabilire e conciliare la produzione di energia con la salvaguardia del patrimonio ambientale. Lo spirito della legge è anche quello di mantenere una dolce ed armoniosa antropizzazione del territorio”.
Su altro versante, il vice presidente dell’Assemblea legislativa, Giacomo Bugaro (Pdl), ha fatto presente che con la proposta di legge si tende “ad alzare il livello di potenza degli impianti esclusi dalla Via, si concede alle Province un sostanzioso potere decisionale, ma senza alcuna regolamentazione a monte”. Dello stesso avviso i consiglieri del Pdl Giancarlo D’Anna (“proposta vuota”), Erminio Marinelli, Giovanni Zinni (“occorre uno studio organico delle aree ed un coinvolgimento di tutti gli enti locali”), Francesco Massi (“troppa confusione nel centrosinistra in tema di energia”), Enzo Marangoni della Lega Nord (“troppa fretta potrebbe nascondere qualcosa”), mentre concordi con l’iniziativa della Giunta i consiglieri Acacia Scarpetti (Idv), Massimo Binci (Sel), Mirco Ricci (Pd) e l’assessore Luigi Viventi - che hanno parlato di uno strumento atto a limitare la proliferazione indiscriminata degli impianti fotovoltaici - Paolo Perazzoli (“fotovoltaico utile per colmare il deficit energetico delle Marche”). Ulteriori riflessioni e proposte sono arrivate da Moreno Pieroni di Alleanza Riformista (“linee guida entro settembre e tempi relativamente brevi ai Comuni per approvare i necessari regolamenti urbanistici”) e da Dino Latini dell’Api (“metodo e non discrezionalità”).
Conclusioni affidate all’assessore Paolo Petrini, che ha sottolineato come “le Marche intendono scommettere in modo particolare sul fotovoltaico, ma attraverso la concretizzazione di una strategia che proceda in modo equilibrato e che fornisca certezze sui piano delle scelte da compiere. Questa proposta di legge è un freno in attesa di precise linee guida”.
In apertura Enzo Marangni (Lega Nord) ha dato notizia dell’ingresso in Parlamento del consigliere del suo stesso gruppo, Roberto Zaffini, che va a sostituire l’onorevole Brigandì, chiamato a far parte del Consiglio Superiore della Magistratura.

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