Ricerca personalizzata

martedì 13 ottobre 2009

Mondolfo, il consigliere provinciale Papolini: "Nell'assemblea sull'ex ospedale Bartolini non si è parlato del tema spinoso delle liste d'attesa"


La maggior parte dei cittadini e degli esponenti politici è rimasta soddisfatta di quanto emerso dall’assemblea pubblica organizzata dall’Amministrazione comunale, con la presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Almerino Mezzolani, e del direttore dell’Asur 3 di Fano, Aldo Ricci, per presentare il progetto di recupero dell’ex ospedale Bartolini. Massimo Papolini, consigliere provinciale dell’Idv, invece, ha notato l’assenza nella discussione di una questione molto importante e non si aggrega al coro.
“La maggioranza di centrosinistra è esultante per un’opera che si farà e per la quale esistono volontà e fondi. Indicativamente nel 2011, l’anno delle elezioni, verranno completati i tre stralci e l’opera sarà compiuta, regalando ai mondolfesi e non, un ospedale potenziato sia nei servizi che nella struttura. La minoranza di centrodestra ha espresso grande scetticismo per le promesse susseguitesi nel tempo e che finora hanno portato ad un nulla di fatto e ha sottolineato i punti oscuri del progetto e qualche dubbio dal punto di vista delle tecniche utilizzate. Al termine di un dibattito poco dibattuto, simile ad un consiglio comunale, l’assemblea è terminata con la soddisfazione generale dei mondolfesi, sicuri che la struttura si farà. Sono mancati alcuni aspetti ed in particolare uno, non si è palesato”. Quale?
“Se durante la serata il Dottor Ricci ed altri esponenti dell’Asur hanno parlato con dovizia di particolari di un piano di ristrutturazione della sanità pesarese e della nuova struttura mondolfese, si sono tenuti al largo dal discorso spinoso delle liste di attesa. Mi chiedo, se aumentiamo gli specialisti che visitano a Mondolfo, ma abbiamo un tempo di attesa di 2-3 mesi per una visita, cosa farà la maggior parte dei cittadini? Continuerà ad andare presso gli studi privati degli specialisti. Se a Mondolfo verrà portata una moderna macchina per l’ecografia, ma per accedervi dovrò aspettare 1 mese, cosa farò in caso di bisogno, aspetterò a scoprire il mio “malanno” o mi rivolgerò ad altra struttura a pagamento? E’ lo stesso motivo – conclude Papolini – per cui la sanità italiana è accreditata del secondo posto mondiale ma non percepita come tale dagli italiani. A queste domande non ho avuto una risposta convincente, quasi non fossero rilevanti”.

Nessun commento:

Posta un commento