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mercoledì 31 dicembre 2008

Frontone, in mostra "Il Paesaggio Invisibile"


Rimarrà aperta fino al 25 gennaio, il sabato dalle 15 alle 19, domenica e festivi dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19, nel suggestivo scenario del Castello la mostra “Il Paesaggio Invisibile”.

Un’esposizione che ha riscosso un grande successo a San Leo e che, dopo Frontone, è attesa in diverse città europee da Bruxelles a Parigi. La mostra è stata definita affascinante perché ha rivelato per la prima volta gli sfondi dei capolavori più noti di Piero della Francesca.

Al centro c’è il risultato di un lungo lavoro di ricerca sui tre quadri di Piero del Dittico dei Duchi di Urbino: il ritratto di Federico, la moglie Battista Sforza e i Trionfi. Da centinaia di anni era rimasto sempre vago il vero sfondo di queste opere, tanto che si pensava a paesaggi onirici o alla Toscana, invece il grande artista aveva scelto proprio alcuni angoli di Montefeltro.

Una scoperta dovuta a oltre un anno di ricerche di due appassionate d’arte e di paesaggio, che lo scorso anno ha avuto un riscontro nazionale accolta con clamore anche nelle pagine della cultura del quotidiano La Repubblica. Il Progetto di ricerca “Piero della Francesca: il paesaggio invisibile”, finanziato dal GAL Leader Montefeltro e Flaminia Cesano, realizzato nell’ambito delle attività del Parco Letterario “Paolo Volponi”, è nato dalla collaborazione tra l’artista Rosetta Borchia, pittrice e fotografa paesaggista, nonché ricercatrice naturalista, e Olivia Nesci, titolare della cattedra di Geografia Fisica alla facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Università di Urbino. Soprannominate ormai “cacciatrici di paesaggi”, hanno individuato i profili delle montagne, gli specchi d’acqua, i boschi, le forre, le rupi che Piero con tanta precisione aveva scelto e raffigurato come “teatro naturale” per gli sfondi delle sue opere.
Un’avventura fatta di alti, bassi, corse e rincorse tra le colline, di piccoli sconforti e grandi emozioni, che ha portato persino a individuare un lago ora prosciugato, ma all’epoca navigato da barche a vela, vicino a Urbania.
“Abbiamo confrontato tante opere e immagini – racconta Rosetta Borchia – e ci ha aiutato in particolare un disegno del 1500, in cui era rappresentato il convento delle Clarisse in località “le Capute” vicino Urbania, che appariva sopra uno specchio d’acqua con tanto di barche. Un lago ora scomparso, ritrovato anche in un’opera di Raffaello e che era proprio lo stesso sfondo dietro al famoso ritratto del duca Federico. Non solo, abbiamo riconosciuto una località della Valmarecchia dietro al ritratto di Battista e un’area tra Urbania e Fermignano dietro ai Trionfi, ma per saperne di più dovete visitare la mostra”.

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