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martedì 19 ottobre 2010

Marotta Unita, Francesconi (Comitato Mondolfese): "Fermate il referendum"


Marco Francesconi del comitato Mondolfese interviene sulla vicenda dell’unificazione di Marotta.

"Quando appresi la notizia che si stava risvegliando da un letargo trentennale il comitato Pro Marotta Unita per riproporre l’annosa questione dell’annessione di Marotta di Fano, ero convinto che si trattasse di una boutade paesana; dopo un refe-rendum perso, pensavo che cittadini veramente sensibili alle priorità del territorio impiegassero le proprie energie ed intel-ligenze in altro modo e direzione.

Preso atto in seguito dell’inizio della raccolta di firme per un nuovo referendum popolare mi sono prima documentato, vi-stando i vari siti e blog che ospitano il comitato Pro Marotta, rimanendo esterefatto da tanta demagogia e scarsità di valide e fondate argomentazioni in merito.

Sfido i cittadini di Mondolfo e soprattutto quelli di Marotta a documentarsi e dissentire poi dal fatto che questo manipolo di persone è solo spinto da spirito goliardico e campanilistico senza che il loro progetto politico abbia una benchè minima so-stenibilità economica e sociale.

Per andare sul concreto, è evidente che Vitali &Friends hanno il solo scopo di riunire le due Marotte per poi avere una peso politico maggiore e giustificare il cambiamento del nome al Comune e spostarne di conseguenza la sede amministrativa; ciò è chiaramente riscontrabile nelle loro argomentazioni (disponibili sulle rete ) e soprattutto è certificato dal fatto che nel quesito referendario non si chiede l’annessione del territorio di Marotta di S.Costanzo: Perché ?

Ma se si vuole essere corretti, costruttivi e politicamente maturi occorre dirsi con franchezza che il ns. territorio non ha biso-gno di espandersi, né cambiare il proprio nome ma rinnovare radicalmente(mandarla a casa )una classe dirigente che ha falli-to; si pensi a quali disastri potrà continuare a perpetrare alle prese con la gestione di una realtà più grande con complessità socio politiche di più alto livello.

L’annessione di Marotta di Fano ai cittadini del futuro comune di Mondolfo unificato porterà esclusivamente un'unica certezza : imposte più gravose ( e non di poco) per sopperire all’immane esborso finanziario da affrontare per acquisire le strutture esistenti nel territorio eventualmente inglobato.

Ma la testimonianza più forte che dimostra e sigilla l’insensatezza di questa nuova “crociata” di Vitali & Friends viene dalla voce più nobile del territorio : il cittadino .

Il Comitato Comunale Mondolfese di cui faccio parte ha voluto testare gli umori degli abitanti del territorio fanese di Marotta incontrandoli, dal confronto è emersa una chiara e netta avversione all’unificazione;

Disinteresse all’unificazione con propensione alla creazione di due Comuni invece emerge dai contatti avuti con abitanti di Marotta di Mondolfo; di ciò ha preso atto Vitali stesso, evidenziandolo in un suo recente articolo.

Se è vero che far politica per il territorio è trovare e realizzare soluzioni alle aspettative dei cittadini, il Comitato Mondolfese propone nuovamente a Vitali &Friends di adoperarsi insieme affichè si creino le condizioni politiche e normative per far na-scere due Comuni, sulla falsariga di quanto già legiferato e realizzato nelle regioni Piemonte ed Abruzzo.

Più volte il comitato Mondolfese nella persona dell’amico Natalino ha invitato Vitali & Friends a ritrovarsi attorno ad un tavolo e costruire insieme il percorso per risolvere definitivamente i problemi di questo territorio altrimenti destinato all’oblio; le sedie a loro riservate sono ancora vuote ma nonostante ciò la proposta resta valida.

Caro comitato Pro Marotta unita, è ora di rientrare nei ranghi della razionalità: fermate il referendum perché correte il serio pericolo di creare solo un danno economico alle casse della Regione! È ora di smetterla di mettere in piedi periodici tentativi di sminuire l’indentità di una popolazione; non ci riuscirete mai per due evidenti motivi: i Mondolfesi sono determinati e tosti e voi non avete la forza né della ragione nè di un progetto sostenibile".

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