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lunedì 25 ottobre 2010

Marotta Unita, superate le 5000 firme. Il Comitato ora aspetta quella di Solazzi. Vitali: "La posizione del Comitato Mondolfese ha poco seguito"


E’ fatta! Le 5000 firme per arrivare alla storica unificazione di Marotta sotto il Comune di Mondolfo sono state raggiunte.
Il traguardo è stato superato sabato mattina. Grande soddisfazione da parte del comitato Pro Marotta Unita che ormai da mesi persegue l’obiettivo con la proposta di legge a iniziativa popolare per attivare la procedura che prevede il referendum consultivo delle popolazioni interessate.
Le firme decisive sono arrivate proprio a Marotta dove il comitato ha allestito dei banchetti davanti all’ufficio postale e in altri punti della città.

“Abbiamo superato abbondantemente le 5000 firme – spiega il presidente Gabriele Vitali – e quindi possiamo dire che il primo obiettivo tanto atteso da tutta la popolazione marottese e non solo è stato raggiunto.
Nei moduli abbiamo però lasciato spazio per la firma numero 5000 per il consigliere regionale Vittoriano Solazzi. Speriamo arrivi presto.
Comunque non ci fermeremo per evitare che qualcuna annullata ci faccia scendere sotto le 5000.
Nei prossimi giorni quindi continueremo la raccolta in città perché ci sono diversi marottesi che ancora non hanno firmato.
Contemporaneamente andremo a chiedere i certificati elettorali ai vari Comuni. Questa è una fase molto importante e delicata. Infatti, già sappiamo che alcuni stranieri che hanno firmato non sono ancora in possesso del certificato elettorale. Quando questa parte dell’iter sarà conclusa organizzeremo una grande manifestazione in piazza Kennedy per celebrare il grande traguardo”.

Vitali infine replica al comitato cittadino Mondolfese assai critico verso l’unificazione.

“Mi sembra che la loro posizione abbia poco seguito tanto che anche a Mondolfo abbiamo raccolto in un solo giorno quasi 300 firme. La gente è ovviamente libera di avere la propria opinione ma credo che il risultato da noi raggiunto parli chiaro. Ci chiedono di sederci intorno a un tavolo, siamo disponibili. Si organizzi un’assemblea pubblica dove esporre le rispettive idee ed ascoltare quelle dei cittadini”.

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