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mercoledì 9 giugno 2010

Nadio Carloni (Lega Nord): "Non siamo d’accordo sull’installazione selvaggia di impianti fotovoltaici che stanno nascendo come funghi"


Il boom di impianti fotovoltaici un po’ in tutta la Provincia sta iniziando ad animare il dibattito politico. Forti critiche arrivano da Nadio Carloni, responsabile della Lega Nord della Vacesano.

“Non condividiamo la politica che sta portando avanti la Provincia e il presidente Ricci che intendono tramutare i territori in un immenso impianto fotovoltaico.
Non siamo d’accordo sull’installazione selvaggia di impianti che stanno nascendo come funghi.
La campagna pesarese rischia di sparire sotto i pannelli fotovoltaici.
Al via impianti a San Lorenzo in Campo per un’occupazione di superficie smisurata, a Pergola, a Pole di Acqualagna e in quasi tutto il pesarese. Pronto alla partenza anche un megaimpianto a Cagli, a Pian della Torre. Si parla della produzione di circa 10 o forse più megawatt con pannelli disposti su un totale di ben 12-15 ettari. In una zona turistica, di valore naturalistico e ambientale, dove vivono diverse specie animali, anche protette, e ci sono abitazioni di pregio storico e architettonico.
Un impianto che favorirà alcuni soggetti che potrebbero avere a breve la concessione per l’installazione del fotovoltaico e che si appresterebbero, non allo sfruttamento diretto dell’impianto e dell’energia prodotta, ma a rivendere l’autorizzazione a un produttore straniero, forse tedesco”.

La Lega è a favore di forme alternative in fatto di produzione di energia?

“Senz’altro. Il nostro programma si è caratterizzato anche in questo settore portando idee innovative e proponendo e approvando in Parlamento incentivi alla produzione di energia pulita. Poniamo un freno però al fotovoltaico senza controllo e con poche verifiche dal punto di vista di impatto ambientale.
Un progetto, quello del fotovoltaico del presidente Ricci, che ci allarma e condanniamo.
Non sappiamo quante sono le autorizzazioni date dai comuni, quelle sotto un megawatt, ne quante sono e saranno quelle sopra un megawatt autorizzate dalla Provincia.
Diversi soggetti e imprese si stanno muovendo con grande celerità mettendo in apprensione agricoltori, cacciatori, proprietari di agriturismi ed attività commerciali.
Gli enti preposti devono esercitare un più severo controllo a partire dal rilascio delle autorizzazioni.
Vanno favoriti, specialmente per produzioni sotto un megawatt, gli impianti non a terra ma su coperture.
Bisogna iniziare poi a guardare anche al grosso problema che sorgerà negli anni futuri e cioè lo smaltimento dei pannelli a fine ciclo”.

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