martedì 15 dicembre 2009
Marotta Unita, interviene il Comitato Cittadino Mondolfese: "Nessun beneficio per Mondolfo. L'unificazione con il Comune di Fano sarebbe possibile"
Mentre a Marotta tutti attendono notizie dalla Regione dove in giunta, l’assessore Vittoriano Solazzi a giorni dovrebbe portare la proposta di legge per indire il referendum, sulla questione dell’unificazione della Berlino dell’Adriatico, interviene il Comitato Cittadino Mondolfese.
“Vogliamo far saper ai cittadini – spiega Natalino Pierpaoli, membro del direttivo - che la soluzione di accorpamento di Marotta di Fano alla circoscrizione comunale di Mondolfo non è l’unica e possibile soluzione in termini legislativi. A norma dell’attuale ordinamento legislativo in termini di autonomia locale (riforma del Titolo V della Costituzione), l’unificazione con il comune di Fano sarebbe altrettanto possibile, così come, su proposta di modifica della legge regionale, l’elevazione del territorio di Marotta, intesa come unione delle frazioni che la compongono, ad amministrazione autonoma. Sono significativi i casi della Regione Piemonte e Abruzzo. Cade un primo e in apparenza granitico baluardo, esibito finora con ostinata determinazione dal Comitato Marotta Unita”.
Per Pierpaoli l’unificazione non porterebbe benefici a Mondolfo.
“La discussione si è spostata sui possibili benefici derivanti dall’unificazione di Marotta di Fano, quanta e quale è ancora oggetto di discussione all’interno del comitato marottese, con Mondolfo. Benefici che crediamo non esserci anzi pensiamo che l'operazione, vista la condizione attuale, porti a un aggravarsi della situazione di “governance”. Ci viene obiettato che abbiamo una visione retriva e poco aderente alla realtà, spiegandoci che Marotta di Fano non è “un territorio paludoso da bonificare” che anzi è fonte di introiti, che con l’unificazione diventeremo il “3° comune della provincia” con tutte le conseguenze benefiche che ne derivano, condendo poi le argomentazioni con una melassa demagocico-retorica da impressionare anche il più scaltro dei politici. Appare sempre più chiaramente che gli obiettivi siano altri piuttosto quelli di risollevare la qualità del benessere dei marottesi. Altre questioni premono più del bene comune, anzi l’ipocrisia celata dietro alle questioni argomentate sta facendo vacillare la loro credibilità. Vista la delicatezza e la precarietà oggettiva su cui si muovono le argomentazioni del Comitato marottese, sarebbe doveroso che dimostrassero la fondatezza delle loro tesi con dati oggettivi così che ogni cittadino possa valutarli ed esprimersi. Solo allora ci si può aprire a un sereno confronto. A oggi non è emerso nulla di tutto questo se non un ribattere, se pur garbato, su dati presunti e con una vena continua di presunzione che lascia intendere che l’obiettivo politico-affaristico sia il solo che alimenta subdolamente la questione dell’unione, ora facilmente riscontrabile come “forzata”, con Mondolfo”.
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